PDV – WineSummer Hits #23 – BENTU LUNA, MARI MANDROLISAI DOC
Articolo pubblicato a luglio 2021 su IlProfumoDellaDolceVita.com (https://bit.ly/3KIk7jM)
Continua il viaggio de Il Profumo della Dolce Vita in compagnia dei vini dell’estate 2021. Per la tappa #23, WineSummerHits ci porta nel cuore della Sardegna, alle pendici del Massiccio del Gennargentu, nella zona più occidentale della Barbagia, per scoprire MARI Mandrolisai DOC di Bentu Luna, il nuovo progetto enologico della famiglia Moratti.
Qui, nella terra molto cara a suo padre Gian Marco, Gabriele “Bebe” Moratti, coadiuvato da Gian Matteo Baldi che ricopre la carica di Amministratore Delegato, sta trasferendo quanto di meglio già messo in atto in Oltrepò Pavese con Castello di Cigognola, uno stile che pone al centro l’essere umano e la sua capacità di interpretare la natura secondo, creatività e scienza, una struttura snella e dinamica tipica di una start-up, ma con una forza in più: puntare solo ed esclusivamente su vecchie vigne.
Un tesoro di inestimabile valore custodito da secoli nell’entroterra sardo che Bentu Luna ha deciso di preservare e valorizzare con uno dei pochi progetti in Italia a basarsi totalmente su vigneti che vanno da un minimo di 35 fino ai 115 anni di età. Venti ettari di vigneti a dimora su un altipiano che va dai 350 ai 700 m. d’altitudine, solcati da una costante e benefica brezza marina, che soprattutto in estate ne regola la temperatura.
Enologicamente un progetto che si base principalmente sulla denominazione Mandrolisai con i suoi tre vitigni Bovale, Cannonau e Monica e sul bianco Vermentino, ma che vuole riscoprire quel grande valore delle contaminazioni, in contrapposizione con il classico concetto dei vini in purezza da singolo vitigno, non facilmente conciliabile con un sistema di coltivazione, pressoché a gestione familiare, di questi piccoli fazzoletti di vecchie vigne.
“I vigneti sono il frutto di una cultura millenaria rimasta pressoché invariata, fondata sul concetto di non proprietà e di naturale ereditarietà familiare che rischiava di essere abbandonata poiché non creava più reddito – ci spiega Gian Matteo Baldi – Insieme ai contadini e agli abitanti di Neoneli abbiamo concordato per la gestione condivisa dei vigneti, così da integrare la manodopera e il sapere locale con le nostre competenze tecniche e tecnologiche”.
Inoltre, per salvaguardare l’integrità di suolo, piante e grappoli, in vigna possono entrare solo uomini e animali. La vendemmia, come anche la pressatura, è manuale. Ciascuna particella è vinificata separatamente all’interno di vasche in cemento crudo di piccole dimensioni, per rispettare le specificità di ogni microzona. Tutti i vini sono a fermentazione spontanea, e compiono da subito la fermentazione malolattica. L’impiego del legno è molto contenuto, circoscritto a barrique di secondo o terzo passaggio che devono aiutare nell’integrare tutte le componenti del vino e non marcarlo con i suoi tipici sentori.
Un bianco e 4 rossi la linea dei vini di Bentu Luna. Si va dal floreale e minerale UNDA, il Vermentino DOC Sardegna, allo speziato Cannonau di SUSU, ai rossi di Sardegna SOBI, morbido e avvolgente, e BE LUNA, complesso e raffinato. A chiudere, come anticipato, MARI, il rosso protagonista di giornata.
MARI MANDROLISAI DOC
MARI è l’ultimo nato della cantina sarda, prodotto per celebrare il 40° anniversario della denominazione. Mandrolisai. Nata il 6 giugno del 1981, comprende i vini rossi e rosati delle zone collinari della Sardegna centrale, oggi prodotti da 25 aziende vitivinicole. La produzione si basa sui tre principali vitigni sardi: Monica, Cannonau e Bovale. Quest’ultima è la varietà più rappresentativa e per disciplinare deve essere presente per almeno il 35%.
Nasce da uve di vecchie vigne di Bovale sardo (35%), Cannonau (30%), Monica (30%) ed altri vitigni autoctoni a bacca rossa, di età compresa tra 35 e 70 anni, raccolte a mano in cassette da 15 kg nella prima decade di ottobre. Dopo una lenta e accurata diraspatura del grappolo, prende avvio la fermentazione con piede spontaneo in vasche di cemento da 20 ettolitri. Qui gli acini interi, alternati da grappoli interi, iniziano il loro percorso di fermentazione. Processo che dura circa 20 giorni e prevede anche delle leggere follature manuali. Il vino viene affinato sulle fecce nobili per 8 mesi in barrique di rovere di secondo passaggio e svolge spontaneamente la fermentazione malolattica. L’ulteriore riposo in bottiglia è finalizzato unicamente per ridare equilibrio al vino.
Per l’occasione, seguendo il consiglio di Bentu Luna, ci affidiamo alle parole di Sofia Carta, sommelier responsabile della cantina del Forte Village di Santa Margherita di Pula (Cagliari), per descrivere questo vino.
“Mari si presenta luminoso, un rubino deciso nella trama e porpora nelle estremità. Il giro di calice è ricco e lascia presagire una beva non casuale. I suoi profumi sono legati a una frutta rossa matura di mirtilli rossi, di ciliegia e ribes. Nel ventaglio floreale marca la violetta, la rosa carnosa, il fiore di pesco. Centralmente poi apre il tabacco da sigaro cubano, la foglia di tè, le note di cedro arricchito dalla nostra inconfondibile macchia mediterranea. Il sorso è pieno e suadente: le parti dure denotano la sua gioventù presentando sapidità e mineralità che vanno a contrastare il tenore alcolico, domandolo. Il tannino giustamente si deve ancora levigare. Grande corpo, struttura e lunghezza. Si percepisce la mano saggia nell’utilizzo del legno, nella lavorazione dell’uva e nell’interpretazione di un importante territorio com’è il Mandrolisai”.
Da abbinare a carni rosse importanti e formaggi stagionati, un vino che sta molto bene anche da solo | Per gustarlo al meglio stapparlo un’ora prima del consumo e servire ad un temperatura di 14° – 16°C in un calice ampio per vini rossi di buona struttura e intensità. Un vino che darà il meglio di sé tra un paio di anni. Almeno tre lustri il suo potenziale di invecchiamento.
CASTELLODICIGOGNOLA.IT
Crediti Fotografici: Stella Wines – Castello di Cigognola s.a.r.l.; Forte Village Resort
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