PDV – WineSummer Hits #03 – LUNGAROTTI, RUBESCO RISERVA VIGNA MONTICCHIO TORGIANO ROSSO RISERVA DOCG
Articolo pubblicato a giugno 2021 su IlProfumoDellaDolceVita.com (https://bit.ly/3nOy7zz)
Estratto numero 3 dalla WineSummerHits. Quest’oggi è un rosso umbro il vino per l’estate consigliato da Il Profumo della Dolce Vita.
Già ad inizio di quest’anno la rivista Gentleman gli ha assegnato il titolo di migliore vino rosso italiano, ex aequo con il Sassicaia. Stiamo parlando del Rubesco Riserva Vigna Monticchio, il vino di punta di Lungarotti, storica cantina dell’Umbria, fondata a Torgiano da Giorgio Lungarotti.
Oggi è gestita da Maria Grazia Marchetti Lungarotti, moglie di Giorgio, dalle sue figlie Chiara e Teresa, e dai nipoti Francesco e Gemma. 250 ettari di vigneti, dislocati tra la Tenuta di Torgiano, quella principale con i suoi 230 ettari, e di Montefalco , dove si pratica una viticoltura attenta alla sostenibilità e alla biodiversità.
La prima vendemmia del Rubesco risale al 1964, quando Giorgio Lungarotti, un pioniere della moderna enologia italiana, si accorse della qualità straordinaria del Sangiovese che proveniva dalla vigna di Monticchio, sulle colline di Torgiano, e che beneficiava di una esposizione a dir poco perfetta. Fin dal primo anno, questo Sangiovese in purezza, si è subito distinto per la sua spiccata personalità, eleganza e potenza. Assoluta espressione del territorio e del suo produttore che rende questa produzione unica e non omologabile.
Il suo nome, Rubesco appunto, lo si deve a Maria Grazia e deriva dal verbo latino rubescere, arrossire di gioia, sull’etichetta è mostrato un particolare della Fontana Maggiore di Perugia che raffigura la vendemmia. Da sempre Maria Grazia Marchetti, storica dell’arte, è alla guida della Fondazione Lungarotti ONLUS che tra le altre attività, gestisce sia il Museo del Vino, il MUVIT, inaugurato a Torgiano nel 1974 proprio dai coniugi Lungarotti, e giudicato tra i più interessanti e completi al mondo, tanto che più di una volta il New York Times l’ha definito “il migliore in Italia” per la qualità delle collezioni artistiche, sia il Museo dell’Olivo e dell’Olio (MOO), una naturale evoluzione del MUVIT, che inaugurato nel 2000, racconta la storia e gli usi dell’Oro Verde nei secoli.
“Arte e vino sono un connubio che da sempre caratterizza l’identità di Lungarotti – sottolinea Chiara Lungarotti, Amministratore Delegato della cantina – a partire dall’impegno della Fondazione nel gestire i nostri Musei di Torgiano, fino alle collaborazioni con artisti contemporanei. Una contaminazione che assieme ai nostri vini ci permette di esportare nel mondo anche la storia e la cultura dell’Umbria e del Mediterraneo”.
Lungarotti non è solo vino, arte e cultura, ma anche ospitalità grazie, sempre, alla lungimiranza di Giorgio che nel 1978 trasforma alcuni locali della tenuta in una foresteria per poter iniziare ad ospitare importatori e clienti, poiché a Torgiano non vi era nemmeno un’osteria. Col tempo la piccola foresteria è diventata un relais, a cui si sono aggiunti col tempo l’agriturismo Poggio alle Vigne ed altre case coloniche del territorio.
RUBESCO RISERVA VIGNA MONTICCHIO – TORGIANO ROSSO RISERVA DOCG
Vino ottenuto da Sangiovese in purezza raccolto nella seconda decade di settembre e proveniente dal single cru “Vigna Monticchio” sulla collina di Brufa a 300 mt s.l.m.. Esposizione delle vigne ad Ovest-Sud Ovest a formare una sorta di anfiteatro. 50 quintali per ettaro la resa. Solo dal 2009 la scelta di vinificare in purezza il Sangiovese, fino a quel momento l’uvaggio era composto anche da Canaiolo per un buon 30%.
La fermentazione avviene in acciaio a temperatura controllata (26°C) con macerazione sulle bucce per 25-28 giorni; affinamento in botti da 50 ettolitri e in barrique di rovere a grana fine per circa 12 mesi, seguono 3 anni in bottiglia.
Un vino Impreziosito dal suo color fitto rosso rubino con riflessi che virano tra il violaceo ed il granato. Al naso è preciso, ogni singola nota è distinguibile ma fusa armonicamente con tutte le altre. All’attacco si presentano dei piccoli frutti rossi e neri di marasche e more, che col tempo si fanno “sotto spirito”, segue un intreccio di spezie e tostature, con cacao, caffè, pepe e chiodi di garofano. Finale balsamico con note di eucalipto e mentolo. Il sorso è nobile, la trama tannica avvolge il palato disegnando un abito morbido e vellutato. La freschezza delle erbe officinali danno tensione ad un sorso vivido e a tratti sapido. Un vino dall’indubbia personalità che non teme lo scorrere del tempo.
Da abbinare a piatti “importanti” delle cucina internazionale, come il filetto al pepe con senape giapponese, arrosto di bue con wasabi, o ancora meglio ai piatti tradizionali umbri come l’agnello al tartufo nero o la faraona alla Narnese.
Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 14° – 16°C., leggermente più fresca per questa stagione estiva, in un calice ampio per vini rossi di buona struttura e intensità. Già pronto da bere grazie al suo equilibrio, è un vino dalla grande longevità, la sua tenuta all’invecchiamento supera tranquillamente i 15 anni.
LUNGAROTTI.IT
Crediti Fotografici: Lungarotti Società Agricola a.r.l
© Riproduzione Riservata
Il Profumo Della Dolce Vita, Lungarotti, LUNGAROTTI EXPERIENCE, MOO, MUSEO ARCHEOLOGICO, MUSEO DEL VINO, MUVIT, RUBESCO, Sangiovese, TORGIANO, TORRE DI GIANO, Umbria, UNVINOPERLESTATE, VIGNA MONTICCHIO, Vino, WINEPLAYLIST, WINESUMMERHITS