VINOWAY – A Simply the best 2022 anche i produttori selezionati da Vinoway

Articolo pubblicato a marzo 2022 su Vinoway.com (https://bit.ly/3UiHaEX)

Lunedì 21 marzo nei chiostri del Museo della Scienza e Tecnologia di Milano, è tornato finalmente dal vivo Simply the best, il wine tasting organizzato da Civiltà del bere

dedicato alle cantine più premiate dalla critica e agli ori di WOW! The Italian Wine Competition 2021.

Tra le 77 aziende vitivinicole protagoniste dell’evento non potevano certo mancare quelle selezionate durante l’ultima edizione della Vinoway Wine Selection 2022, che hanno portato in dote interessanti assaggi, qualche annata in anteprima e alcune chicche per la felicità dei numerosi addetti ai lavori ed appassionati, che hanno partecipato con molto entusiasmo e curiosità a quest’edizione di Simply the best.

Ecco i produttori “Vinoway” in ordine di apparizione (estratti delle note di degustazione redatte dalla commissione Vinoway Wine Selection 2022).

Iniziamo da Argiolas“La famiglia che ha posizionato la Sardegna sulla mappa dei fine wines mondiali, grazie al Turriga – così definita da Alessandro Torcoli, direttore ed editore di Civiltà del bere, storica rivista fondata nel 1974 – e alla ricerca, in tutti i vini, di uno stile Mediterraneo caratterizzato da sensualità ed eleganza.”. Un assaggio a distanza di mesi che ci confermano che i 97 punti assegnati durante la nostra selection sono più che meritati per il Turriga IGT Isola dei Nuraghi 2017“Un rosso rubino, di grande eleganza nella luminosità che propone riflessi granati. …. Le spezie raggiungono dei singolari tocchi piccanti che ricordano un peperoncino appena spaccato, affiancato da pepe nero, tamarindo e noce moscata. L’anice emerge di rotazione in rotazione ed esprime una singolare percezione da sambuco. Il ricordo del frutto è complesso. …. . L’eleganza del vino si dimostra in un percorso sensoriale che emerge nella freschezza e si tuffa in una tannino artisticamente dipinto ed esposto ai migliori intenditori. Le spezie riemergono con tocchi balsamici, avvolgenti e riprendono l’eucalipto e la liquirizia da infuso. Tannino strutturale, asciutto nel tono elegante, evoluto ed accattivante nelle percezioni da mirto e macchia mediterranea. Corpo setoso, di infinta persistenza. La classe in un calice.”

Ma ci piace anche ricordare che il Cerdeña IGT Isola dei Nuraghi 2018, un vermentino 100% che nel millesimo 2017 aveva ottenuto 97 punti, in questa nuova annata proposta non abbandona né la complessità né quel sorso ricco e materico, ma aggiunge toni di vibrante freschezza che accompagnano ancora meglio “quella persistenza intramontabile e nel  – ipotetico – finale offre una calda nota da papaya fumé.”

Amativo, per la Treccani è chi è inclino all’amore, per la famiglia Cantele, Amativo Salento IGT (presentata l’annata 2019) è l’amore per una terra, il Salento, di una famiglia del nord che si trasferisce al sud, nel secondo dopoguerra, e per i suoi due vitigni principi, il Primitivo e il Negroamaro. In questo vino un’unione quasi alla pari (60% vs 40%) per dar vita ad un “Rosso rubino, cupo e fitto nei riflessi violacei che tendono al granato. L’olfatto si dimostra potente nelle riprese ricche da spezie. La cannella e la noce moscata sono decise e virano in un tabacco ben tostato. ….. sandalo e ginseng avvolgono l’olfatto con particolare decisione. Il sorso è deciso e vigoroso. Il tannino si dimostra ricco nei ritorni da spezie ed offre un palcoscenico di grande freschezza. La persistenza è incredibilmente lunga e di calda percezione.” Valutato 95 punti nel millesimo 2018.

Ancora Salento con Cantine due Palme, tra le poche cooperative che può vantarsi di scrivere in retroetichetta “integralmente prodotto” in azienda. Un’assicurazione di qualità e tracciabilità voluta soprattutto da chi l’ha portata all’apice della notorietà, non solo in italia, ovvero il suo storico presidente, nonché enologo, Angelo Maci. Per questo siamo contenti del successo ed interesse mostrato anche in questa manifestazione per il 1943 del Presidente Salento IGP 2018 (96 punti VWWS), ottenuto dagli storici vigneti ad Alberello pugliese, messi a dimora nel 1968, di Primitivo (50%) e Aglianico (50%) e curati personalmente dal “Presidente” a Cellino San Marco. “Rosso rubino, cupo e fitto nei riflessi granati. All’olfatto propone croccanti percezioni di nocciole tostate che virano nella frutta surmatura e passita. …. Le spezie ricordano la cannella, il cacao, le castagne ed il tabacco dolce. Al sorso si identifica in un corpo robusto, pieno e compatto. I ritorni di spezie sono evidenti e richiamano la cannella, noce moscata e cappuccino. Tannino speziato nell’attiva freschezza.”

Barolo e non solo per i Marchesi di Barolo, ma il meglio dei principali vitigni autoctoni delle Langhe, Roero e Monferrato a cui la famiglia Abbona si dedica per esaltare le diverse espressioni di ogni singolo micro territorio. Per questo ci avrebbe fatto piacere riassaggiare quell’elegante e nobile Nebbiolo d’Alba Roccheri DOC 2018 che abbiamo premiato con le 5 Strade Vinoway. Fortunatamente abbiamo potuto apprezzare la nuova annata del Barolo del Comune di Barolo DOCG 2017 che sicuramente darà tante soddisfazioni ai suoi produttori grazie ad una verticalità più spinta ed una sobria raffinatezza.

Grandi soddisfazioni dalla Marche con il trittico enologico della Famiglia Mirizzi, Utopia Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva DOCG 2018 di Montecappone,  ed Ergo Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC 2019 e Cogito R. Marche Grenache IGT 2021 della nuova linea Selezione Mirizzi della cantina jesina.Tutti e tre insigniti delle 5 Strade Vinoway, rispettivamente con 93, 96 e 95 punti (l’ultimo per annata 2019).

Utopia 2018, “Giallo paglierino dai riflessi oro bianco. All’olfatto emergono gradevolissime percezioni di cocco che virano in mandorle in acqua dolce. Il tabacco è finissimo, anch’esso in tostatura dolce. Le spezie sono affascinanti nei ricordi di pepe bianco e noce moscata. ….. Al sorso propone una gradevolissima struttura….… Lungo e di magistrale manifattura.”

Ergo 2019, “All’olfatto si dimostra di una lodevole complessità che rimanda al frutto delle pomacee, mature e caratterizzata da una pregiata mostarda. Elegantissime tracce saline …. La percezione vegetale esprime un piacevolissimo ricordo da muschio, mentolo e biancospino. …. Il sorso è caratterizzato da una struttura di grande corpo. Quasi masticabile, gode di una freschezza avvolta da pregiate mele. La sapidità è affascinante. Balsamico nell’avvolgenza che richiama il pepe bianco ed il sandalo. Lungo e di grande fascino.”

Cogito R. 2019, “Rosso rubino, dagli eleganti riflessi violacei e luminosi. L’olfatto è di gradevolissima manifattura. …. Al sorso si dimostra accattivante, estremamente pregiato e di grande balsamicità. Il mentolo spicca su tutti e raggiunge delle percezioni sapide più che lodevoli. La freschezza si distingue come caposaldo da ginseng ed anice. Tannino particolarmente setoso, ricamato a mano. La persistenza è travolgente nella sua indiscutibile sensualità.”

Inutile nascondere che il prossimo è il vino dell’anima del sottoscritto, il San Leonardo Vigneti delle Dolomiti IGT 2016 (Cabernet Sauvignon 60%, Carménère 30%,Merlot 10%) con quel suo “Rosso rubino, elegante nei riflessi granati. La percezione olfattiva si dimostra particolarmente potente ed esprime calde percezioni da tè nero e macchia mediterranea. Il pepe nero raccoglie una parte decisa delle spezie e ripropone un mirto senapato. L’alloro assume anch’esso una lettura straordinaria …. Il sorso è potente, caldo e ricco di percezioni. L’olfatto sembra materializzarsi al gusto diventando praticamente masticabile. L’alloro riecheggia nel tannino, asciutto e piacevolmente evoluto. Lunga persistenza, coinvolgente nei sensi!” Alla versione 2017 bisogna lasciare ancora un po’ di tempo per acquietarsi. Con rammarico abbiano notato l’assenza del Vette di San Leonardo Bianco tra questi Top Wines, per noi forse è solo una piccola svista poiché consideriamo questo vino, per Vinoway 93 punti, tra i migliori Sauvignon di questi ultimi anni.

San Marzano è un piccolo paese al centro della doc Primitivo di Manduria, era il 1962 è la doc non era ancora nata, il Primitivo di Manduria era ben lontano da quel vino di culto che negli anni è diventato, eppure 19 vignaioli si uniscono per seguire un sogno e fondano Cantine San Marzano. Anche per questo per noi il 62 Anniversario Primitivo di Manduria Riserva DOP 2017 (5 Strade Vinoway), che riporta nel nome a quel lontano 1962, ha quel quid in più rispetto alle altre etichette della cantina, seppur riconoscendo che anche il Sessantanni Primitivo di Manduria DOP 2017 premiato dalle principali guide vini 2022 è uno dei vini più ricercati non solo di Manduria ma dell’intera Puglia.

In un ipotetico derby tutto sardo, il Terre Brune Carignano del Sulcis Superiore DOC 2016 (Carignano 95%, Bovaleddu 5%) di Cantina Santadi metterebbe d’accordo tutte le tifoserie. Simbolo di rinascita di quel Sulcis che ha fatto del Carignano la sua bandiera, insignito della Stella di Eccellenza da Vinoway con i suoi 96 punti, si inserisce stabilmente tra i 10 migliori vini rossi della penisola, con il suo “Rosso rubino dai riflessi granati. All’olfatto suggerisce particolari note speziate che ricoprono un pepe senapato, quasi piccante. La frutta secca è croccante e vira in superlative note di macchia mediterranea. Il mirto, le more di rovo, rosmarino ed origano speziano dolcemente l’olfatto ….. Al sorso sostiene una freschezza balsamica, completamente avvolgente nei ritorni di spezie dolci. Il tannino raggiunge una setosità carezzevole, romantica e seducente. La persistenza gioca con l’eucalipto e ritorni di liquirizia. Piacevolissima balsamicità, lunga e nobile.”

Per Civiltà del bere La Scolca D’Antan Brut Millesimato 2010 è la “sorpresa”, per noi di Vinoway è una certezza, con i 97 punti guadagnati dall’annata 2009, per il Metodo Classico da Cortese in purezza con 12 anni di affinamento sui lieviti della famiglia Soldati“Giallo paglierino dai riflessi luminosi e laminati in oro. All’olfatto propone strepitose note speziate che si rivolgono al coriandolo, alla noce moscata, alla cannella ed al pepe bianco. Un tocco di tabacco dolce sembra prender forma in cioccolata bianca e nocciole. … Le note di pasticceria si evidenziano in una crema densa, affiancata da baccelli di vaniglia. Al gusto propone un’elegantissima ed eccellente bolla che solletica delicatamente il palato. Una freschezza speziata avvolge completamente il sorso con un chiaro ed evidente ritorno alla noce moscata. Tondo e vivo, di completa avvolgenza, dona un’incredibile persistenza in un sipario di 12 anni di affinamento.”

Ancora le Marche protagoniste, è il turno di Umani Ronchi e il Campo San Giorgio Conero Riserva DOCG 2017. Il Montepulciano 100% “Rosso rubino, cupo e fitto dai riflessi granati. All’olfatto emergono singolari note speziate quasi piccanti. Il cuoio raggiunge delle percezioni piacevolissime e richiamano della frutta secca macerata in pregiati liquori artigianali. La noce moscata riprende una fine senape, il pepe verde e la macchia mediterranea. …. Al sorso si presenta elegante, dal tannino fine e di pregiata manifattura. Affascinante nella freschezza che richiama il liquore da mallo di noce. Caldo e completamente distinto. Lunga persistenza, piacevolmente amaricante.” A dispetto degli altri, noi adoriamo Plenio 2018, il Verdicchio Classico Riserva Castelli di Jesi DOCG con quel suo “….olfatto dove emergono delle note mentolate che si fondono ad acacia e vaniglia. Le erbe aromatiche sono molteplici e si costituiscono in piacevolissime erbe da tè verde. L’eucalipto è soffice e si traduce in ricordi di mele e pere. Al sorso propone un corpo distinto, di gradevolissima freschezza. Caldo e di piacevole persistenza.”

Un secolo di storia ed una comunicazione più innovativa rispetto agli altri fanno di Varvaglione 1921 una delle cantine private pugliesi più interessanti da seguire di questi ultimi anni. Premiata sia per il Negroamaro Collezione Privata Cosimo Varvaglione 2019, sia per il Papale Oro Primitivo di Manduria DOP 2019, a noi piace segnalarvi, di quest’ultimo, la sua versione “base”, ovvero Papale Rosso Primitivo di Manduria DOP 2017 (93 punti), dal rapporto prezzo/qualità pressoché imbattibile. “Rosso rubino, cupo e fitto nei riflessi granati. Al’ olfatto propone evidenti note di more e frutti di bosco in giuggiole dolci. Una purea di prugne accompagna una confettura pronta per essere spalmata. Le fragole sono surmature e aromatizzano un cappuccino dolce. Il mirto sembra essere avvolto da uno zucchero filato rosa. Al sorso propone un’idea enologica ben precisa. Ricco in struttura evidenzia un tannino speziato e balsamico. Piacevolmente fresco.”

Chiudiamo con un grandissimo Supermarchigiano, Ludi Offida Rosso DOCG 2018 (Montepulciano 85%, Cabernet Sauvignon 8%, Merlot 7%), di Velenosi. Un assemblaggio che, seppur nel corso degli anni ha visto sacrificare un po’ la quota dei vitigni internazionali per potersi fregiare della denominazioni Offida, sa sempre parlare la lingua dei mercati esteri ma con un’anima tipicamente più picena. 95 punti e Stella di Eccellenza Vinoway per un “Rosso rubino, elegante nei riflessi granati che conservano un principio di violaceo. All’olfatto le spezie offrono un vortice che si dedica ad un mix tra pepe nero e rosa. L’anice gioca con i piccoli frutti rossi in una pregiata macerazione da liquorino ai frutti di bosco. Il mirto gode di grande spazio supportato da cannella e noce moscata. L’anice di una freschezza che riporta a sfumature da cumino. Il corpo è pieno, dalla piacevole freschezza che lascia spazio ad un tannino distinto e lodevolmente asciutto. Caldo e di grande avvolgenza riporta una persistenza lunga nelle sfumature da liquorino ai frutti rossi.”

[Photo Credits: Antonio Cimmino; immagine di copertina Civiltà del bere]

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