Mille bolle classiche nell’estate Milanese
Sparkling Classic Summer 2014, uno spumeggiante evento dedicato alle bollicine italiane da metodo classico per festeggiare l’arrivo dell’estate!
Organizzato da AIS Milano per valorizzare la spumantistica italiana ed in particolar modo quella ottenuta da vitigni autoctoni o internazionali, la manifestazione ha evidenziato in particolare quelli ai quali il territorio italico ha saputo dare un’impronta caratteristica esaltandone gli usi, i costumi, i profumi e i sapori della terra stessa.
Ed ecco in scena il Pinot Nero, lo Chardonnay, il Pinot Bianco trapiantati in Alta Langa, Oltrepò, Franciacorta e Trentino Alto Adige, spalle perfette ad alcuni dei vitigni autoctoni che in quest’occasione han saputo tirar fuori il vero sapore della nostra terra come Aglianico, Falanghina e Greco, i vitigni campani della Magna Grecia, il siculo Carricante, il Nebbiolo nelle versioni Chiavennasca e di Langa, il Nascetta e gli umbri Grechetto e Sangiovese.
Vista la passione e l’amore che nutro per questo tipo di vinificazione, per me non è stata una degustazione e nemmeno una semplice festa ma qualcosa di diverso, una sorta di richiamo primordiale che per qualche inconscio motivo mi ha trasportato verso quei produttori presenti che “sentivo” esprimessero il meglio delle “bollicine italiane”.
L’Oltrepò, terroir non ancora sufficientemente valorizzato, espressione di una delle migliori vinificazioni per il Pinot Nero, che o si ama o si odia, l’ho trovato simile al mio essere, un po’ spigoloso, quasi rude, che si ammorbidisce con la conoscenza, la familiarità, l’avvicinarsi tanto da poterne evidenziare i tratti eleganti e dolci. Riporto solo alcuni dei nomi presenti.
Travaglino con Pinot Nero Monteceresino Cruasè 2010, Pinot Nero Gran Cuvée 2008, Pinot Nero e Chardonnay Classese 2007
Vigne Olcru, un progetto vitivinicolo dei fratelli Brambilla, partito da più di un lustro. Una mission aziendale che coniuga differenti elementi fra cui qualità, vocazione, ricerca ed un alto profilo d’immagine. Da soli circa 6 mesi è iniziata la commercializzazione dei prodotti, tutti con minimo di permanenza sui lieviti di 48 mesi, e almeno altri 6 mesi in bottiglia, tutti extra brut. Pinot Nero Verve 2008, Pinot Nero Victoria Rosé 2008 e infine la loro riserva il Pinot Nero e Chardonnay Virtus 2008. Una nota di colore meritano i simpatici ragazzi di Vigne Olcru per il loro “premio” di più caciaroni della serata.
Il Trentino, con le sue bollicine di montagna, alias Trento DOC, rimane una terra piena di fascino per me. Adoro l’accoglienza e la disponibilità della sua gente, il fascino delle sue colline e montagne calpestate in mountain bike durante le mie fughe dalla metropoli milanese. Sarà un caso, a cui non mi piace mai credere dando sempre un senso a tutto, che sia rimasto colpito proprio da uno Chardonnay quasi in purezza, 36 mesi trascorsi sui lieviti, prodotto da un appassionato di bici da corsa da 51.125 metri all’ora, un numero speciale visto che è quello riportato sulla sua etichetta, il Brut Metodo Classico di Francesco Moser.
L’amore per le mie origini mi ha portato a concludere il giro in Campania, a degustare i vitigni principi, tipici di questa terra. Ricordo benissimo che era una festa quando, al posto del solito vino da tavola, mio padre mi sussurrava, quasi come un segreto tra noi, “Bevi questa Falangina” oppure “assaggia questo Greco”, come “senti questo Aglianico” perché “questi son quelli buoni!”. Ah la saggezza popolare, non sbaglia mai!
Ringrazio quindi i produttori campani per aver valorizzato negli anni questi vitigni per poi produrli come piacciono a me, “con le bollicine”, ed in particolar modo i Feudi di San Gregorio con i suoi tre metodi classici, uno meravigliosamente diverso dall’altro, ciascuno con particolari espressivi di quest’antro della Campania.
Il Dubl, Falanghina, 18 mesi sui lieviti, dove freschezza e profumi varietali la fanno da padrone. Il Dubl Rosé, Aglianico in purezza, 18 mesi di potenza e esplosività, struttura e tannicità al punto giusto, ed infine il DUBL+ da solo uve Greco di Tufo, 24 mesi sui lieviti di estrema eleganza.
In una sorta di miscellanea vi lascio qualche altro appunto per i vostri prossimi acquisti
Lessini Durello Doc di Marcato (85% Durella, 15% Pinot Nero) nelle versione 60 mesi millesimato 2006 e A.R. Extra Brut Millesimo 2004, ben 9 anni di permanenza sui lieviti.
L’Essenza 0 di Cantina Ricchi, Chardonnay e Pinot Nero in egual quantità, 40 mesi sui lieviti e come si può intuire niente zuccheri nella liqueur d’expedition, uno dei Pas Dosé preferiti al mio palato.
Athesis, Pinot Nero in purezza Rosé 2010 di Kettmeir.
Banfi con Alta Langa docg Aurora Cuvée 2008, 70% Pinot Nero e 30% Chardonnay, un 10% vinificate in barrique, 56 mesi sui lieviti
Rainoldi Brut Rosé 2009, Nebbiolo (Chiavennasca) 92%, Pignola 4%, Rossola 4%.
Poderi Cellario Brut Se’ 2009, Nascetta in purezza
Palati soddisfatti, sguardi rilassati, animi distesi, direi un successo ad un passo dal multisensoriale se anziché in una sala d’albergo si fosse svolto in uno dei chiostri o in un rigoglioso giardino del capoluogo meneghino.
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