James Magazine – Casa d’Araprì, arte e passione per il metodo classico
Articolo pubblicato a dicembre 2019 su JamesMagazine.it (https://bit.ly/35F3L3A)
Anno 1979, a San Severo, in provincia di Foggia, la cittadina dei campanili, delle lotte contadine degli anni ‘50, dove Andrea Pazienza, il più geniale fumettista italiano, aveva espresso ed esaudito il suo desiderio di essere sepolto sotto terra, accanto ad un albero (“…se mi dovesse succedere qualcosa, voglio solo un po’ di terra a San Severo, e un albero sopra”) diventando così illustre spettatore della nascita di quella che in poco tempo diventa un riferimento per la spumantistica italiana.
È qui che tre amici scoprono di condividere non solo la passione per la musica jazz ma anche quella per lo Champagne e un amore spasmodico ereditato dai genitori per i vini da vitigni autoctoni della zona. In un momento di lucida follia, spinti anche dall’incoscienza della giovane età, in un’epoca forse in cui ai sogni qualcuno ci credeva ancora, decidono che è arrivato il momento di realizzare qualcosa di impensabile fino ad allora: farsi il loro metodo classico puntando i riflettori su un territorio, la Capitanata, conosciuta già dal 1500 per i suoi eccellenti vini.
Nasce così d’Araprì, dall’acronimo delle iniziali dei cognomi dei tre amici fondatori: Girolamo D’Amico, trombettista, responsabile tecnico, Louis Rapini, pianista, responsabile vendite e marketing, Ulrico Priore, contrabbassista, Chef de Cave. Unica realtà, o una delle poche, al di sotto del Po, che da 40 anni si dedica esclusivamente alla produzione di spumante metodo classico.
Partono puntando tutto sul pagadebit pugliese per antonomasia, il Bombino Bianco, un vitigno dalle antiche tradizioni, famoso e redditizio per le sue altissime rese per ettaro, ma che lavorato da mani sapienti è capace di produrre un metodo classico fine ed elegante. Col tempo piantano Montepulciano, Nero di Troia e piccole parcelle di Pinot Nero.
La produzione si attesta intorno alle centomila bottiglie annue che affinano nei sotterranei del centro storico di San Severo (del diciassettesimo secolo!), con una estensione di oltre 1.000 metri quadri ed ai quali si accede dallo storico palazzo del 1800 sito in via Zanotti, Palazzo d’Araprì, finemente ristrutturato nel 2007 e portato agli antichi fasti, oggi sede e anima dell’azienda.
A garanzia dell’eccellenza e personalità dei propri spumanti vi è l’adozione di una “Carta Etica e di Qualità”. Un decalogo che fissa i punti cardini di un percorso produttivo da rispettare, come l’elaborazione in proprio di tutti i vini, proprietà della maggior parte dei vigneti al fine di garantire costanza nello stile, l’utilizzo dei vitigni autoctoni per almeno il 60%, impiego del solo mosto fiore, fermentazione a temperatura controllata sotto i 20° C, il tirage entro il mese di marzo successivo alla vendemmia, la prolungata permanenza sui lieviti, i dosage minimali e l’utilizzo esclusivo di tappi in sughero bindellati di qualità extra.
Sono 7 attualmente gli spumanti metodo classico in commercio di casa d’Araprì.
Il Brut S.A., prima etichetta ad essere prodotta, con 60% Bombino Bianco e 40% Pinot Nero, almeno 24 mesi sui lieviti . Minima aggiunta della liqueur d’expédition per uno spumante fresco e diretto, dalle note fruttate e delicate. Al palato molto minerale e armonico. Di facile beva e ottimo come aperitivo, si accompagna egregiamente a piatti di pesce o anche a primi tipici come gli spaghetti con le cozze ripiene. Una vera certezza.
Il Pas Dosé S.A. è il prodotto più secco della casa, quello puro che non prevede aggiunta dello sciroppo di dosaggio per esprimere al meglio la sua personalità. Con 70% Bombino Bianco e 30% Pinot Nero, 30 mesi sui lieviti, ha un perlage fine e persistente, giallo paglierino carico tendente al dorato. Fine e complesso al naso con sfumature aromatiche che spaziano dai fiori bianchi alla frutta gialla, passando da fresche note agrumate a sentori di pasticceria e pane tostato. Fresco e leggermente sapido, sottile e avvolgente cremosità, fin di bocca persistente. Un’eccellente e raffinato “a tutto pasto” che dà il meglio di sé con il classico crudo di mare alla barese. Un’austera eleganza.
Il Brut Rosé S.A., 100% da bacca nera in una relazione alla pari tra Montepulciano e Pinot Nero capace di generare intensità, persistenza, freschezza, sapidità e morbidezza, in un vestito color rosa antico che sa di rose e fragoline di bosco. Abbinamento cromatico e di gusto: polpo alla piastra e cipolla caramellata. Croccantezza pura.
Riserva Nobile è il millesimato da Bombino Bianco in purezza che fermenta in botti di rovere e trascorre quasi 40 mesi sui lieviti. Dal perlage fine e vivo, è di color oro scintillante, il profumo è avvolgente, sensazioni tropicali si fondono e confondono con note burrose e vanigliate. Il sorso riempie, il palato è dinamico e di sostanza. Da abbinare al pesce alla brace o alle pietanze saporite delle Daunia come la tipica “zuppetta”, il piatto natalizio sanseverese (pane casereccio tostato, bollito di tacchino sfilacciato, caciocavallo podolico del Gargano, mozzarella, un pizzico di cannella in polvere e brodo di tacchino). Un’interpretazione autentica, tipica di un prodotto che sa ed è di Puglia.
Gran Cuvée XXI Secolo, l’assemblaggio di Bombino Bianco (60%), Montepulciano (20%) e Pinot nero (20%), viene prodotto solo nelle migliori annate. Bisogna attendere almeno 6 anni dalla vendemmia prima di poterne godere. Il suo nome è dovuto al fatto che la prima annata prodotta, 1993, è uscita dalla cantina di San Severo nell’anno 2000. Uno spumante che ha già dato prova di non temere il tempo, e non sono rari i casi in cui è possibile degustare alcuni Dégorgement Tardif che ci fanno apprezzare le grandi doti evolutive di questa cuvée. Naso elegante, particolarmente equilibrato, con gli aromi del tabacco che si alternano a note di miele, profumi di albicocche e a fresche spruzzate di cedro e bergamotto. Bocca piacevolmente cremosa e di grande vivacità, con l’acidità che sostiene al meglio la sua struttura. Da provare sugli spaghetti con i ricci di mare. La quintessenza di casa d’Araprì.
Elisa Croghan era una gentil dama inglese di fine ‘800 convivente dell’ultimo Principe di San Severo, Michele Di Sangro, e di cui amministrava i tenimenti agricoli, che furono donati, dopo la morte del principe, dalla dama alla città di San Severo, divenendo così uno dei vigneti più grandi d’Italia. Questo è il motivo per cui la cantina le ha dedicato il suo Blanc de Noirs formato Magnum La Dama Forestiera. Un nature regale da Montepulciano e Pinot Nero che matura almeno 5 anni nel sottosuolo di San Severo. Finezza, potenza, complessità e sensualità. In abbinamento le orecchiette di grano arso con zucchine. Aristocratica eleganza e forza in bianco e nero di una donna d’altri tempi.
Sansevieria Brut Rosé 2015 è il loro ultimo nato. Prodotto utilizzando in purezza il vitigno autoctono per antonomasia di questo territorio, il Nero di Troia, 30 mesi sui lieviti e 5 g/l la liqueur d’expédition. Un color buccia di cipolla che brilla, al naso è intrigante con la sua alternanze di piccoli frutti rossi e note agrumate. Lievi i sentori tostati e di pan brioche. Fresco, sapido, armonico e dal buon allungo finale. Grande personalità e ottima la piacevolezza della beva, soprattutto su un crudo di gamberi rossi di Mazara del Vallo.
4000 bottiglie e 150 magnum nate lo scorso anno non solo per festeggiare e celebrare le 40 vendemmie ma anche per dare il benvenuto ufficiale alla nuova generazione dei d’Araprì, Anna d’Amico, Daniele Rapini e Antonio Priore, da novembre a tutti gli effetti nuovi soci dell’azienda agricola.
[Photo Credit: d’Araprì]
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