La Rivoluzione Rosé del Lago di Garda
Articolo pubblicato a marzo 2015 su LorenzoVinci.ilgiornale.it (https://bit.ly/2VzKNYu)
L’8 marzo Il lago di Garda si è tinto di rosa e ha brindato con l’esclusiva anteprima del Chiaretto e del Bardolino, festeggiando un primato tutto al femminile: il 50% delle cantine della doc ha come titolare una donna!
Location e qualità dei vini hanno garantito il meritato successo per questa settima edizione, organizzata e fortemente voluta dal Consorzio di tutela del Bardolino, con circa 7mila i visitatori. Ben 140 i giornalisti e i blogger accreditati, in rappresentanza di 13 Paesi del mondo, dal Canada alla Svezia, dalla Norvegia agli Stati Uniti, dalla Germania alla Danimarca.
Se la cornice del salone della Dogana Veneta ha dato il suo contributo, quel primo comune d’Italia che lo accoglie, con i riflessi del sole che si stagliavano sulle limpide acque prospicienti il piccolo porticciolo di Lazise, ha reso tutto quasi paradisiaco!
Lazise ha accolto anche la “Rivoluzione Rosé”, un nuovo modo di fare Chiaretto, che ha indotto la maggioranza dei produttori del classico vino rosato gardesano a produrre un vino di un colore molto più tenue rispetto al passato spaziando su una più ampia gamma di profumi e aromi provenienti da fiori bianchi, passando per gli agrumi e albicocche e finendo alle erbe officinali.
“La nostra Rivoluzione vinicola in rosa – dice Franco Cristoforetti, presidente del Consorzio di tutela del Bardolino – sta ottenendo ottimi riscontri, anche sul piano internazionale. Sono arrivati i primi significativi ordini dagli Stati Uniti, dove il Chiaretto faceva fatica a sfondare, e altri ordini importanti li sta facendo la Scandinavia, mentre tengono molto bene i nostri tradizionali mercati dell’Italia e della Germania”.
Con i suoi 10 milioni di bottiglie vendute nel 2014 (ma la proiezione per il 2015 potrebbe vedere le vendite collocarsi a quota 12 milioni), il Chiaretto è il primo rosato italiano a denominazione geografica, nonché l’unico vino rosato doc in rosa del Veneto.
Una rivoluzione un po’ più alla francese, possiamo affermare tranquillamente. Fare dei vini più riconducibili ai profumi del Lago di Garda, dare più importanza al terroir dei singoli comuni di produzione ed al vitigno, Corvina in primis, all’interno di questi singoli “Domaine”, e far si che il Chiaretto abbia una sua identità, riconoscibile come qualcosa propria del posto, con differenze locali. Le degustazione han colto questo spirito!
Da nord al sud del lago, diversi microclimi, vegetazioni molto simili alla macchia mediterranea in alcuni scorci, profumi vari che ritroviamo nel Chiaretto, dai fiori bianchi a quelli di campo e alle rose, passando per sentori agrumati di pompelmo, arance, cedro e bergamotto, dal sottobosco di fragole, lamponi, ciliegie e ribes, al melograno a nuance di spezie dolci, vaniglia, cannella e chiodi di garofano.
Ospite di onore di quest’edizione è stata la nuova annata del rosato del Salento l’altro grande vino rosé nostrano, prodotto ovviamente con le uve autoctone Negroamaro, e tutto questo grazie alla collaborazione tra il Consorzio di tutela del Bardolino e l’associazione DeGusto Salento. Quest’ultima è nata nel giugno 2013 da un gruppo di amici amanti del proprio territorio, delle tradizioni culturali e del vitigno Negroamaro, espressione di storia e qualità, ed oggi riunisce (14 cantine) alcune tra le più prestigiose firme enologiche della Puglia .
Non dimenticandoci che il primo vino rosato ad aver ottenuto la denominazione di origine controllata e garantita è proprio pugliese
Gli appassionati hanno quindi potuto apprezzare i due differenti stili del rosato del Salento. Il primo da un colore rosa un po’ più scarico, ridotti tempi di macerazione e basse temperature in fase fermentativa per privilegiare profumi di erbe aromatiche, aromi floreali e sentori di frutta più delicati come melograno e pompelmo. In contrapposizione ad uno stile che invece si colloca su un colore più carico, intenso, profumi dolci come fragole e ciliegie dovuti proprio a diversi giorni di macerazione ed una vinificazione ad una temperatura sì controllata ma superiore alla precedente.
Si dice che un vino va sempre “accompagnato” ad un cibo per valorizzarlo e capirlo e il Consorzio ha saggiamente assecondato tale filosofia organizzando una festa di chiusura in cui siamo stati deliziati di alcuni piatti preparati dalla brigata dell’Hotel Ceasius di Bardolino.
Le sorprese non sono mancate specie grazie al noto Giuseppe d’Aquino, una stella Michelin, executive chef del Ristorante Oseleta di Cavaion Veronese all’interno del Villa Cordevigo Wine Relais.
Un grande professionista che ai format televisivi e alle pubblicità di patatine e sughi pronti preferisce il suo laboratorio, la sua cucina dove sperimenta e crea sempre nuovi piatti al “servizio” dei palati più esigenti.
Con la forza del sorriso e la spontaneità propria della sua terra, parte dalla tradizione napoletana che combina con il meglio di quella italiana (osando anche con note esotiche!) ottenendo un risultato che emoziona poiché ha il sapore della memoria, dell’innovazione e della tecnica, il tutto condito con tanta mediterranea passione!
Il suo piatto, Sedanini con la genovese su un letto di fonduta di Monte Veronese stagionato 36 mesi e battuta di Fassona piemontese, non ha niente a che vedere con la città della lanterna ma è un tipico ragù napoletano, con manzo e cipolle che probabilmente solo alcune nonne preparano ancora, visto che una buona genovese prevede almeno 4/5 ore per la sua cottura, in modo che carne e cipolle si sciolgano insieme creando una crema succulente con cui condire la pasta.
Ogni senso ha trovato il suo appagamento, ogni vino il suo affezionato degustatore, ogni momento il suo estimatore. Quando tutto questo avviene in un unico luogo e in uno stesso giorno può solo trovare consensi e applausi, tenendo già legato chi scrive (e spero chi legge!) al Consorzio e ai suoi prossimi eventi!
[Photo Credit: Antonio Cimmino]#anteprimalazise, Chiaretto Garda Classico, Consorzio di tutela del Bardolino, DeGusto Salento, Giuseppe d’Aquino, Lago di Garda, Oseleta