Le Langhe e i suoi grandi terroir del Barolo

Articolo pubblicato a maggio 2015 su LorenzoVinci.ilgiornale.it (https://bit.ly/2FdLqC8)

Sabato 25 e domenica 26 aprile si è svolta l’edizione 2015 de “I grandi terroir del Barolo”, tradizionale appuntamento per festeggiare la nuova annata di sua Maestà “Re dei Vini” il Barolo. Nato dalla collaborazione fra Go Wine, associazione nazionale di consumatori e turisti del vino, con la Cantina Comunale di Castiglione Falletto e la Bottega del Vino di Serralunga d’Alba, è organizzato direttamente sul quel territorio da poco entrato a far parte della lista dei siti Patrimonio dell’umanità Unesco.

Quando si “parla” di barolo il successo è assicurato! Pubblico in continua crescita, molti appassionati provenienti da fuori Piemonte, e tanti stranieri che gironzolavano per le Langhe per godersi vino e paesaggi mozzafiato.

Un evento organizzato con un scopo ultimo da parte di tutti: far crescere l’apprezzamento e la conoscenza di un vino importante come il barolo. Non a caso sono state scelte Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba per questo evento “non di massa”.

Per dar maggior lustro alla manifestazione sono stati organizzati importanti momenti di approfondimento con alcuni giornalisti degustatori che han cercato di trasmettere le caratteristiche e l’unicità che ogni singola produzione di barolo ha, in modo da esaltarne le differenze proprie dei singoli microterroir di questa zona.

C’è da chiedersi: “come sarà l’annata 2011 per le circa 13 milioni di bottiglie prodotte quest’anno?”. Considerando che l’annata 2010, a detta di molti, è stata ottima, bissare questo successo sarà difficile, comunque anche la 2011 sembra molto promettente. Anche se i vini degustati erano ancora molto giovani, le premesse di eccellenza e longevità ci sono tutte, ma probabilmente qualcuno attenderà un po’ di tempo prima di far uscire sul mercato alcune sue etichette.

È stata una due giorni di confronti tra l’eleganza del Barolo di Castiglione Falletto e la struttura e longevità di quello di Serralunga d’Alba, ovviamente nessun produttore vincitore ma tutti magnifici interpreti di questo splendido vino, intenti ad affinare sempre di più la qualità del nebbiolo e capaci di creare una sorta di grande gioco di squadra a favore dell’eccellenza di territorio.

Tutte sold out le 4 degustazioni guidate, annate 2009-2008-2007 di Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba, con un grande successo per l’appuntamento riservato all’annata 2006, ben dodici etichette in degustazione, selezionate fra i terroir dei due comuni protagonisti e condotta da Gianni Fabrizio, curatore della Guida ai Vini del Gambero Rosso.

Parallelamente, ai banchi d’assaggio organizzati presso la Cantina Comunale di Castiglione Falletto ed il Castello di Serralunga, gli appassionati hanno avuto modo di chiacchierare amabilmente direttamente con i produttori, che non si son tirati indietro nel descrivere minuziosamente i propri vini ma soprattutto il proprio territorio.

Ma ognuno di noi ha il proprio barolo preferito, ecco quindi quelli che mi han emozionato di più durante i due giorni

Da Serralunga d’Alba segnalo l’Azienda Vinicola Palladino. Nell’ordine ho degustato il Barolo Serralunga d’Alba, affinato in botti di 30 anni per far in modo che i sentori fiori (viola) e frutta siano l’espressione più caratteristica di questa etichetta. A seguire Il Barolo Parafada, che è un vino più morbido, nasce sul versante sud, affina un anno in botte e un anno in barrique, di cui il 50% nuove e 50% di secondo passaggio. Caratteristica la sua nota dolce ed elegante, in gran equilibrio tra tannini e acidità. Si chiude con Barolo Ornato, vitigni sempre esposto a Sud, un piccolo appezzamento di soli 0,3 ettari a sud del paese. Un terreno molto minerale, al naso evolve verso il balsamico, mentre al palato risulta molto salmastro. Una corposa struttura adatta all’invecchiamento.

Nella Cantina Comunale di Castiglione Falletto si è avuta la possibilità di degustare l’eleganza di questo terroir, in questo caso diversi produttori han stuzzicato la mia curiosità.

Tra questi, il Cavallotto Bricco Boschis e Enrico VI Cordero di Montezemolo, il primo, un equilibrio naturale tra potenza ed eleganza, eccellente anche da giovane grazie ai suoi tannini evidenti ma già ben vellutati. Il secondo, più complesso e strutturato, al palato grande freschezza e una lunga persistenza. Si evolverà per diversi anni.

L’austero Azelia San Rocco è molto diretto, con una speziatura in bella evidenza che ben si contrappone alla dolcezza del suo tannino.

La mia ultima annotazione è per Livia Fontana e il suo Barolo Villero, il Cru di Castiglione che probabilmente ha bisogno di un pelino di tempo per esprimersi al meglio. Molto intenso, veramente robusto e da un finale molto lungo, da tenere in cantina un paio d’anni e poi potrete godere di questa meraviglia.

È sempre un gran piacere “incontrare” questi vini dove sono nati e cresciuti, quindi non mancheremo di partecipare anche alla prossima edizione.

[Photo Credit: Antonio Cimmino]
, , , , ,