eNozioni a Milano
Articolo pubblicato a dicembre 2015 su LorenzoVinci.ilgiornale.it (https://bit.ly/2Qavfqp)
A mettere il timbro su questi primi 50 anni dell’Associazione Italiana Sommelier ci ha pensato AIS Lombardia, con a capo Fiorenzo Detti, e la delegazione di Milano, diretta da Hosam Eldin Abou Eleyoun, che hanno organizzato la tre giorni Enozioni a Milano, il 49° Congresso Nazionale AIS, diretto dal suo presidente, Antonello Maietta.
Dopo il tour delle capitali d’Italia, Roma, Firenze e Torino, si è (ri)approdati a Milano, in un 2015 intenso di emozioni per la capitale dell’esposizione universale. Fu proprio la città meneghina. circa mezzo secolo fa (7 luglio 1965), a dare i natali a quest’associazione, nata per diffondere e divulgare la cultura del vino e far conoscere al mondo il patrimonio vitivinicolo del belpaese.
A festeggiare questo evento location di “alto livello”. La futuristica Diamond Tower, uno spazio tutto nuovo da panoramici brindisi (24° piano!), l’ultra moderno The Mall che, con oltre 4.000 metri quadrati disponibili, ha accolto i numerosi visitatori, oltre all’intima “casa” dell’AIS, le sale del Westin Palace Hotel, per i seminari e le degustazioni guidate.
Un programma intenso, tra cui la presentazione della seconda edizione di Vitae la guida vini firmata dall’AIS, la finale del Concorso Miglior Sommelier d’Italia Premio Franciacorta, il convegno “Il gusto del vino: quando la sensorialità ha un ruolo sociologico”, le degustazioni guidate e soprattutto due giorni di banchi di assaggio delle eccellenze italiane e del mondo.
Grande partecipazione a questa “festa”, con oltre 6000 appassionati che hanno aderito alle degustazioni presso lo spazio The Mall, più di 750 persone hanno presenziato i momenti istituzionali alla Diamond Tower, e oltre 400 gli iscritti alle degustazioni guidate del Westin Palace Hotel.
Guida VITAE: “Dal bianco e nero al colore”, quello dell’arte e del vino!
Con la prima edizione l’AIS era entrata timidamente nel mondo delle guide enologiche fino alla svolta “a colori” di quest’anno. I colori sono proprio quelli dei 23 dipinti a olio su tela che rappresentano il viaggio tra paesaggi, scorci, dettagli dell’Italia, dal quale si torna con un bagaglio carico di variopinte emozioni.
Un lavoro editoriale intenso, quasi 4.000 aziende analizzate, circa 30.000 i vini degustati dagli oltre 900 degustatori AIS suddivisi in 22 commissioni regionali. In 2000 pagine è raccontato lo spaccato dell’enologia italiana, dalle grandi case vitivinicole ai piccoli vigneron fino ad arrivare a delle micro realtà che producono solo poche centinaia di bottiglie, ma con lo stesso impegno e passione degli altri loro colleghi.
Quasi 500 i vini premiati con le “4 Viti”, che graficamente compongono un piccolo filare, e riconoscono la qualità intrinseca delle singole etichette. Piemonte e Toscana a contendersi la leadership regionale, rispettivamente con 98 e 85 riconoscimenti, a seguire Friuli (36), Veneto (34) e Lombardia (27).
L’AIS ha attribuito a 22 di essi il premio speciale Tastevin dedicato ai custodi dei vitigni, per essersi posti quali modelli di riferimento di indiscusso valore nella rispettiva zona o che hanno strappato all’oblio, e riportato all’attenzione del settore, vitigni dimenticati, risvegliando l’interesse di altri produttori. Un premio quindi dedicato a chi ha saputo custodire e rilanciare l’Italia del vino. 4 spumanti, 7 vini bianchi, 9 vini rossi, e 2 vini dolci. Ecco i produttori a cui sono stati assegnati:
Ottin (VdA); Comm. G.B. Burlotto (Piemonte); Costaripa (Lombardia); Roberto Zonin (Veneto); Vignaiolo Fanti (Trentino); Cantina Spumanti Lorenz Martini (Alto Adige); Gravner (FVG); Walter De Battè (Liguria); Cleto Chiarli (Emilia); Fattoria Zerbina (Romagna); Sassotondo (Toscana); Castello della Sala (Umbria); Fattoria La Monacesca (Marche); Tenuta di Fiorano (Lazio); Valentini (Abruzzo); Cantine Catabbo (Molise); Quintodecimo (Campania); D’Araprì (Puglia); Cantine del Notaio (Basilicata); Librandi (Calabria); Donnafugata (Sicilia); Attilio Contini (Sardegna)
Fiorentino il Miglior Sommelier d’Italia
Andrea Galanti, fiorentino, 31 anni, si è aggiudicato la finale del Premio Franciacorta, ed è stato così incoronato Miglior Sommelier AIS dell’Anno. Andrea, in un derby tutto toscano, ha battuto il livornese Massimo Tortora, mentre il ternano Maurizio Dante Filippi si è piazzato al terzo posto.
Galanti con la sua prova ha convinto sia la giuria tecnica composta da Ivano Antonini, Luca Martino, Luisito Perazzo, e Maurizio Zanolla, sia la giuria istituzionale formata da Maddalena Bersi Serlini (produttrice e vicepresidente del Consorzio Franciacorta) Antonello Maietta (Presidente Nazionale AIS) Mauro Carosso (Delegato AIS Torino) Cristiano Cini (Responsabile Nazionale Scuola Concorsi AIS) e Ottavio Venditti (Miglior Sommelier d’Italia 2014). Mentre la giuria stampa era formata dal Direttore di Civiltà del Bere, Alessandro Torcoli, da Mr Papillon Paolo Massobrio e da Emanuele Patrini.
Enozioni, Emozioni e il NeuroMarketing del vino
Il momento cultural scientifico del 49° congresso è arrivato con il convegno “Il gusto del vino: quando la sensorialità ha un ruolo sociologico”, che ha visto la partecipazione del Professor Giuseppe Scaratti (docente di Psicologia Applicata e Lavoro) e del ricercatore Pietro Oddone entrambi dell’Università Cattolica di Milano, e del Professor Vincenzo Russo, professore associato di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing dello Iulm.
I primi due hanno presentato sia i risultati della ricerca sui metodi utilizzati per la formazione del Sommelier AIS che, soprattutto, la modalità con cui si apprende il gusto in maniera cosiddetta “oggettiva”. Uniformando l’esperienza, rispettando la soggettività dei singoli, creando un complesso rapporto tra dato oggettivo e la percezione soggettiva, in un ragionevole equilibrio tra etica ed estetica, ed “educando al buon bere” da un punto di vista di responsabilità sociale.
Il professor Russo, partendo dalla parola “Emozione” molto spesso usata nel mondo del vino, ha cercato un nesso cerebrale tra sensorialità ed emozioni.
Gli studi sul cervello ci permettono oggi di conoscerne le sue parti e sapere da quali di esse scaturiscono le emozioni, le stesse origine di olfatto e memoria.
Il nostro modo di “pensare” e di “agire” sono frutto, dunque, prima di comportamenti emozionali e poi di quelli razionali, sovvertendo il paradigma che siamo macchine pensanti che si emozionano in siamo macchine emotive che pensano. Tutto ciò incide, se non addirittura determina le nostre decisioni, quali l’acquisto di vino.
Da questi studi nasce il Neuro-marketing che cerca nuove soluzioni, strategie per comunicare il prodotto vino in modo da “emozionare il consumatore”. Ovviamente anche i Sommelier fanno e faranno parte di questo sistema poiché il loro compito è di comunicare il vino, che è emozione ancora prima di aprirlo, per questo diventeranno dei “comunicatori di emozioni”.
UnConventional AIS e TheGoodBeerSociety
Il sabato e la domenica al The Mall era di scena il banco di assaggio con le migliori etichette italiane e del mondo, con un focus particolare sui vini provenienti da Argentina, Slovenia, Francia e Sudafrica.
Grande spazio riservato ai vini naturali, biologici, biodinamici, vegani che non sempre si trovano in eventi di questa portata. AIS ancora una volta si è dimostrata aperta a queste novità/biodiversità. Mi piace segnalare il Semplicemente Vino Bellotti Rosa, un merlot in purezza della Cascina Degli Ulivi o lo Zibibbo vinificato in anfora “Serragghia”di Giotto Bini entrambi aderenti al movimento Triple A e distribuiti da Verlier. Dalla Franciacorta ecco il metodo classico di Casa Caterina dei fratelli Aurelio ed Emilio Del Bono, che hanno rinunciato molto volentieri alla docg per produrre i vini come piacciono a loro. Beh sia con la Cuvée 60 Brut nature 2010, chardonnay in purezza (bott n. 3481/15000) sia con il Rosè “Antique” 2005, un Pinot Meunier 100% (bott n. 626/5000), i fratelli del Bono non hanno certo nulla da invidiare ai vigneron della Champagne.
Per la serie #nonsolovino grande spazio al progetto di The Good Beer Society, nato dalla volontà e dalla passione di degustatori diplomati, operatori del settore birrario, esperti di eventi e comunicazione in ambito enogastronomico, che si sono uniti per l’amore della “Buona Birra”.
Un breve ma intenso viaggio per scoprire i vari stili ma soprattutto la qualità dei molti e apprezzati micro birrifici sparsi per l’Italia. Dalla blanche marchigiana Dama Bianca di Birra Levante o lombarda Eva di Agricola Stoffi, alla strong ale salentina Zeit del birrificio Old 476.
Ancora artigiani lombardi per l’american rye Trevi del birrificio Classe 1920 o la dubbel Grow Up del Birrificio Lariano, per andare di nuovo in Salento con il birrificio B94 che ha presentato la bitter Terrarossa e la strong ale Cassa Armonica, e assaporando castagne piemontesi con la Norma del birrificio San Michele.
I festeggiamenti continuano
Sull’onda lunga del 49° congresso, AIS Piemonte, in collaborazione con la delegazione di Torino, lunedì 23 ha voluto festeggiare più che degnamente i 50 anni di AIS e quella storia fatta di incontri, passioni, amicizie e convivialità che solo il mondo del vino sa trasmettere. Così al Museo Nazionale dell’Automobile si è tenuta una degustazione memorabile dal titolo “50 Anni di Assaggi – 24 bottiglie da provare almeno una volta nella vita”.
Dagli Champagne Dom Perignon 2006 e Non Dosè Blanc de Blancs Grand Cru di Fallet-Prevostat, ai bianchi chardonnay Gaia & Rey 2005, Puligny Montrachet 1er cru Les Folatieres 2010 Dom. Leflaive e Corton Charlemagne 1998 Bonneau du Martray e al riesling Rotlack Kabinett 1979 Schloss Johannisberg.
E poi via di nebbiolo con il Barbaresco Santo Stefano Riserva 2004 Castello di Neive, il Barolo Francia 2005 Conterno, il Sorì Ginestra 1989 Conterno Fantino e il Granbussia 2000 Poderi Aldo Conterno.
Breve pausa con il supertuscan Bolgheri Sassicaia 1995/1996 Tenuta San Guido per approfondire la conoscenza dei vini francesi con il Pinot Noir della Borgogna grazie a Grand Echezeaux Grand Cru 2006 di Joseph Drouhin e al Clos de Tarte Grand Cru Monopole 2006 di Momessin.
Gli ultimi due rossi transalpini sono il bordolese Pessac Leognan 2002 Chateau Haut Brion e il Syrah Hermitage Rouge Le Meal 2004 di Chapoutier. Lo spagnolo Tinto Valbuena 5 anno 1995 Vega Sicilia prima del dulcis in fundo, il Sauternes 1984 Chateau d’Yquem.
Il vino come emozione, una grande intuizione di marketing o parte integrante della nostra vita? In qualunque ottica la si vede rimane sempre un gran “piacere” e l’AIS ancora una volta non ha perso l’occasione di ricordarcelo!
[Photo Credit: Antonio Cimmino]
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