Diario su “Barolo E Barbaresco”, evento Go Wine del 20 febbraio 2014 a Milano
Grande successo di pubblico per l’evento annuale organizzato dell’associazione Go Wine lo scorso giovedì 20 febbraio a Milano, che ha aperto ufficialmente la stagione delle degustazioni di Barolo e Barbaresco, ed ha dato la possibilità agli appassionati e agli addetti ai lavori sia di degustare le anteprime 2010 e 2011 sia poterle confrontare con le annate precedenti.
Circa 550 i visitatori che si sono districati tra i circa 40 produttori presenti con oltre 200 vini in libera degustazione di cui 145 Docg e una sessantina di Doc.
Durante la serata vi è stato anche un momento dedicato alla riconoscenza per tre personalità milanesi che con la loro attività ogni giorno promuovono, divulgano e fanno conoscere a molti l’eccellenza dei grandi vini italiani e delle Langhe. Cesare Pillon giornalista con oltre 50 anni di esperienza, Luigi Cotti, titolare della omonima enoteca aperta nel 1952 a Milano e Alessandro Ridolfi titolare della “Enoteca dei 100 Barolo” di Cologno Monzese.
L’azienda agricola Adriano Marco e Vittorio, e il suo Barbaresco Sanadaive 2010, è stata la mia prima visita della serata, deliziosamente lunga anche se vi tranquillizzo subito, qui vi segnalo solo quei produttori che mi hanno stupito maggiormente in ordine rigorosamente alfabetico!!!
Questo barbaresco mi ha sorpreso per pulizia, eleganza e armonicità seppur ancora forte presenza tannica che lo accompagnerà verso una bella vecchiaia (sempre che non finisca prima!).
Passo, però, subito a raccontarvi di uno dei pezzi forti del tour, il Bussia Riserva 2004 di Barale Fratelli, elegante pulito strutturato, caldo ma molto delicato con un finale decisamente persistente.
Il Barolo Cannubi 2009 di Brezza e Figli, invece, si è dimostrato molto più fresco e meno tannico, strutturato ma al tempo stesso leggero, piacevole, con una dolcezza che prova in un certo senso ad ammaliare .
Con il fine di degustare le anteprime dell’anno di alcuni ma anche testare l’evoluzione nel tempo di altri, eccomi di fronte al Barolo Mosconi 1998 di Bussia Soprana. L’età la mostra dal colore, un rosso granato chiaro e non più molto carico, al naso alquanto complesso, sontuoso, minerale, etereo, vegetale, animale, sottobosco, anche se perde un po’ in equilibrio gustativo, a causa di acidità e tannicità assottigliatasi nel tempo. Sempre e comunque un bel “bere” un vino quasi maggiorenne.
Buono il trittico presentato da Castello di Verduno.
Il Barbaresco 2010, piacevolmente fresco, già di ottima morbidezza, leggermente tannico ma gradevole, buona la persistenza, traccia già la sua chiara e definita strada. Il Barbaresco Rabaja 2009 è elegante, fine, in bocca ha una buona freschezza ed un’acidità perfettamente bilanciata, il tannino c’è, si sente, ma ben si amalgama, il finale è lungo e persistente. Per terzo, il Barolo Movigliero 2006 fresco, ma molto netto, intenso nei profumi ma in bocca appare più gentile grazie ad un tannino morbido anche se caratterizzato da avvolgente alcolicità.
Su Damilano basta solo dire che, tra le aziende presenti, è l’unica selezionata da Wine Spectator per partecipare a “OperaWine , Finest Italian Wines: 100 Great Producers”, evento esclusivo che offre agli operatori specializzati di tutto il mondo la possibilità di conoscere i 100 produttori italiani scelti dalla prestigiosa pubblicazione americana, degustandone i migliori vini.
All’evento l’azienda presenterà il suo Barolo Cannubi 2010. In degustazione alla serata c’era il Barolo Le cinque vigne 2009, ancora un po’ giovane ma con un bel potenziale, in bocca ha un bel corpo, caldo e una morbidezza piacevole, avvolgente. Il tannino è giustamente presente.
Il Barolo Cannubi 2009 invece è per me uno tra i primi tre vini di quest’evento, con profumi avvolgenti, in bocca è morbido quasi vellutato, di buona struttura che dà una sensazione di pienezza, e piacevolmente secco con tannini molto eleganti. Ancora in corso di evoluzione è sicuramente oggi uno dei migliori.
Da Ettore Germano ho “deviato“ sul suo nuovo Alta Langa Pas Dosé Rosé Metodo classico per poi focalizzarmi su un interessante Barolo Lazzarito Riserva 2008. Vino elegante e di grande potenza In bocca l’ingresso è fine, strutturato, caldo e vellutato, ha una lunga persistenza tannica che da una sensazione di sapore lievemente dolce, che lo fa risultare molto equilibrato.
Da Serralunga d’Alba al Barbaresco dei Marchesi di Grésy. Dal Cru Martinenga, ho selezionato tre diversi Barbaresco un Martinenga 2010, e il Gaiun 2006 e 1998.
Il Martinenga 2010 è intenso elegante tannico ma molto armonico ed equilibrato, leggermente carente in freschezza. Il Gaiun 2006 ha una notevole struttura ma sempre indossata con classe, molto intenso, morbido, equilibrato senza spigoli vivi, si percepisce il passaggio nelle piccole botti “francesi” ma il suo legno non è invadente, finale lungo con un retrogusto piacevole. Wine Spectator consigliava di degustarlo dal 2014 in poi….fatto!! Il Gaiun 1998 forse andava degustato un paio di anni fa, ma questa è solo la personalissima opinione del mio palato.
Tornando a La Morra non si può non parlar dei Poderi e cantine Oddero. Completa di quasi tutte le sue selezioni, Barolo, Barbaresco, Langhe, Dolcetto d’Alba, Barbera d’Alba, ho scelto di soffermarmi sul Barolo 2009. In bocca fresco con un tannino importante, ha dimostrato una bella facilità di beva e ci si appetta da questo vino un’interessante evoluzione. Il Villero 2009 ha un tannino più ricercato ma molto equilibrato ed elegante, di buona struttura con un finale persistente e leggermente dolce. Il Barolo 2004 infine risulta più complesso al naso, in bocca ha una predominanza di frutto maturo, vino molto equilibrato con tanti anni ancora davanti.
Rimanendo in “famiglia” in compagnia del Barolo Vigna Ronda 2006 di Luigi Oddero i miei muscoli facciali si sono rilassati dando vita ad un sorriso così naturale e spontaneo che vale più di qualsiasi parola.
Raccontare invece del Barolo Baudana 2009 di “Vajra&Baudana” o “Baudana&Vajra” è per me definirlo uno dei migliori di questa manifestazione. Ammetto, però, che il mio potrebbe essere un parere leggermente viziato dalla vista di Cesare Pillon mentre conversava in maniera amabile e così distintamente garbata con Francesca Vajra. Vino complesso, raffinato ma molto originale.
Si conclude, come promesso in ordine alfabetico, da Voerzio Alberto con i suoi splendidi Barolo La Serra 2009 e 2008. Elegante il primo, complesso il secondo, insieme possono essere considerati tra i migliori Barolo delle due annate. Vi lascio un consiglio se me lo permettete, degustate anche il suo Langhe 2011. Se, per ipotesi, l’anno prossimo si potesse cambiarne l’etichetta in Barolo 2011, nessuno se ne accorgerebbe. A voi la scelta.
Mi son concesso un dolce saluto con il “Liquore alla Camomilla in Grappa finissima” dell’Antica distilleria Sibona, produttore di grandi grappe.
Il viaggio virtuale tra le Langhe, passando da Barolo a Barbaresco, da Alba a La Morra, da Verduno a Serralunga d’Alba mi ha messo voglia di visite “reali”, in questi meravigliosi posti tra cantine, vigneti e borghi. Proporrei quindi, con l’arrivo della primavera, un bella degustazione open air. Si accettano proposte!
© Riproduzione Riservata
[#wStory], Adriano Marco e Vittorio, Alta Langa Docg, Antica distilleria Sibona, Antonio Cimmino, Barbaresco, Barolo, Barolo La Serra, Baudana, Brezza, Bussia Riserva, Bussia Soprana, Calatroni, Cannubi, Castello di Verduno, Damilano, degustazione milano, degustazione vini, Ettore Germano, Fratelli Barale, Gaiun, Go Wine, Hotel MICHELANGELO, Langhe, Lazzarito Riserva, Le cinque vigne, Luigi Oddero, Marchesi di Grésy, Martinenga, Metodo classico, Mosconi, Movigliero, Nebbiolo, OperaWine, Pas Dosé, Poderi e cantine Oddero, Rabaja, rosé, Sanadaive, Vajra, Vigna Ronda, Villero, Vino rosso, vino spumante, vitigni autoctoni, Voerzio Alberto, Wine Spectator