PDV – Cesarini Sforza brinda ai primi 50 anni con una limited edition dell’Aquila Reale Riserva 2004

Articolo pubblicato ad agosto 2024 su Il Profumo Della Dolce Vita  (https://tinyurl.com/yc7d3hph)

Per il suo anniversario la casa spumantistica trentina Cesarini Sforza festeggia con la nuova release a tiratura limitata Aquila Reale Riserva, lo spumante metodo classico TrentoDoc simbolo indiscusso della sua produzione.

È trascorso esattamente mezzo secolo da quando il Conte Lamberto Cesarini Sforza seguendo le storiche e nobili tradizioni agricole e vitivinicole di famiglia, insieme ad alcuni amici, tra cui Giuseppe “Bepi” Andreaus, personaggio di spicco della spumantistica trentina, fonda nel 1974 la casa spumantistica Cesarini Sforza.

50 ANNI DI STORIA, PASSIONI E INNOVAZIONI

L’anno 1976 vide la nascita del primo spumante metodo classico realizzato dalla cantina trentina, a cui segue nel 1985 il primo rosé da pinot nero in purezza, mentre la prima annata dell’Aquila Reale Riserva è del 1986. Nel 2001 Cesarini Sforza è acquisita da parte di Cantina di La-Vis, mentre nel 2019 entra nell’orbita di Cavit, che dà inizio a una fase di grandi investimenti sia nella struttura produttiva sia nella valorizzazione del brand con l’ingresso in azienda quasi contestuale dell’enologo Andrea Buccella, come responsabile di produzione di Cesarini Sforza, “In questi ultimi anni ci si è focalizzati sul potenziamento tecnologico in cantina, al fine di garantire costanza e qualità del prodotto. E così, sono stati numerosi gli acquisti di macchine di ultima generazione, dalla sboccatura all’etichettatura, il tutto a garanzia di una perfetta preparazione dello spumante. Inoltre, quest’anno, installeremo anche un impianto fotovoltaico, simbolo della nostra attenzione all’efficientamento energetico e alla sostenibilità ambientale”.

Andrea Buccella, enologo e responsabile di produzione di Cesarini Sforza

Cinquant’anni di passione, innovazione e maestria per dar vita a quelle “Bollicine di Montagna” Trentodoc che stanno conquistando il mondo. E per celebrarli nei migliori dei modi, Cesarini Sforza ha scelto di viaggiare nel tempo e nella storia, insieme ai suoi ospiti, invitati a partecipare ad un così importate anniversario, partiti da Milano per raggiungere Trento e il Castello del BuonConsiglio su un treno storico di Fondazione FS Italiane in servizio proprio in quegli anni ‘70 quando tutto ebbe inizio.

Ed in un mondo in costante evoluzione, dove il tempo sembra scorrere senza tregua, Cesarini Sforza ha scelto anche qui di fare qualche passo indietro negli anni, attraverso il lancio di una nuova release del suo più celebre e iconico metodo classico, Aquila Reale Riserva 2004, recentemente – forse troppo – degorgiato. Uno spumante in edizione più che limitata, solo 1.200 bottiglie più uniche che rare, che incarna l’apice dell’arte enologica della cantina trentina.

MASO SETTE FONTANE IL GRAN CRU DELLA VAL DI CEMBRA

La prima annata di Aquila Reale Riserva risale al 1986, ma solo dal 2001 si può definire un autentico gran cru. Questo è possibile grazie all’uso esclusivo di uve chardonnay, coltivate a pergola trentina, provenienti da un solo appezzamento: il Maso Sette Fontane. Situato a circa 500 metri di altitudine, questo vigneto si trova all’inizio della valle su un terreno unico e diverso da quello tipico della Valle di Cembra, solitamente sabbioso e di matrice porfirica. Qui, il suolo è composto da dolomia ricca di ciottoli ed è orientato verso ad ovest, con le viti che guardano verso i monti della Paganella, protette dalle montagne e appena sfiorate dai venti che soffiano dalla Valle dei Laghi. Queste condizioni favoriscono una lenta maturazione dei grappoli, che beneficiano di notevoli sbalzi termici nel periodo precedente alla vendemmia. Questo processo contribuisce, così, alla produzione di basi spumante molto raffinate ed eleganti.

LA PRODUZIONE DELL’ICONICA AQUILA REALE RISERVA 2004

L’Aquila Reale Riserva 2004 Trento Doc Brut è la prova dell’abilità di Cesarini Sforza nel trasformare il tempo in un alleato. Rappresenta il massimo livello di eccellenza della produzione Cesarini Sforza, catturando l’essenza di un’annata straordinaria e di un territorio unico.

“Figlia” di un’annata caratterizzata da un inverno piovoso, seguito da un clima mite e privo di eventi atmosferici eccezionali. Nella fase finale della maturazione le uve hanno beneficiato di buone escursioni termiche. Raccolte nella prima decade di settembre e pressate con un torchio Marmonier del diametro di circa 5 metri, una pressa tradizionale di tipo verticale che permette un’estrazione molto delicata del mosto, come se gli acini venissero schiacciati uno a uno tra due dita. Solo il 50% del mosto fiore viene selezionato per diventare parte dell’Aquila Reale. In parte affinato in carati di rovere, ha completato la fermentazione malolattica, aumentando complessità e ricchezza. Negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici, solo il 50% del vino base completa questo processo.

Dopo il tiraggio, il vino è stato affinato in bottiglia per un periodo eccezionalmente lungo di 19 anni, pari a 228 mesi, seguito da un solo mese di riposo in cantina dopo la sboccatura avvenuta il 19 maggio di quest’anno. La liqueur d’expédition è stata dosata con tre grammi di zucchero per litro.

NOTE DI DEGUSTAZIONE

L’Aquila Reale Riserva 2004 si presenta vestita di un intenso giallo dorato, con riflessi verdognoli brillanti. La vivacità del colore indice di un vino ancora in ottima forma, nonostante i suoi 19 anni di età. Perlage fine e persistente, che forma un copioso tappeto di bollicine minute e cremose sulla superficie del vino. Il bouquet ampio e variegato si apre a poco a poco con il trascorrere del tempo Eleganza e finezza olfattiva, con profumi intensi ma mai invadenti, ben integrati tra loro. Frutta gialla matura, l’agrume candito, un dolce floreale di acacia e ginestra. Le spezie dolci ben si fondono a cenni di pasticceria e tocchi minerali. Con la lunga maturazione sui lieviti emergono le note di burro fuso e frutta secca tostata. In bocca, l’attacco è deciso e fresco. Cremoso e avvolgente al palato. La mineralità sapida, tipica del terroir cembrano, si integra perfettamente con l’acidità bilanciata, conducendo a un finale lungo e persistente che lascia il segno e che invita a un nuovo sorso.

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