VinoNews24 – Virginie T. la visione della Grande Dame Taittinger in Champagne

Articolo pubblicato ad aprile 2024 su Vinonews24.it (https://tinyurl.com/y487sjt2)

Prospettive di scelta della maison di Sillery, per uno champagne che trova nel tempo la propria massima espressione

Se tua nonna è Catherine de Suarez d’Aulan, ex proprietaria di Champagne Piper-Heidsieck, mentre tuo nonno Claude Taittinger per 46 anni ha guidato l’omonima e blasonata maison, forse non hai altra scelta che diventare uno chef de cave.

LE SCELTE DELLA GRANDE DAME TAITTINGER

Chissà se al trentenne Ferdinand Pougatch-Taittinger, chef de cave di Virginie T., sarebbe capitato così da giovane, se non avesse avuto la piena fiducia di sua mamma Virginie, la Grande Dame Taittinger, che dopo aver lavorato fianco a fianco di suo padre Claude per 21 anni, ha deciso di intraprendere una nuova avventura. Nel 2006 Virginie Taittinger fonda la maison Champagne Virginie T., invece di optare per un “buen ritiro” che sicuramente l’avrebbe fatta dormire sonni tranquilli, senza le preoccupazioni di chi ha la responsabilità, anche economica, del sostentamento di tutte le famiglie che ruotano intorno alla cantina. Non animata da un mero spirito imprenditoriale, semplicemente Virginie ha voluto trasmettere ciò che aveva imparato sia dalla sua famiglia che da quella allargata della Champagne e da quella Montagne di Reims di cui si sente figlia.

Lo champagne – dichiara Virginie Taittinger – è una lunga storia che si tramanda di generazione in generazione, ha bisogno di tempo per esprimersi al meglio, per conoscerlo, per entrare in sintonia con lui. Inoltre, la champagne enoica è cambiata, non è più quella di quando lavoravo con mio padre, c’è bisogno di un punto di vista diverso, quello della giovinezza, ed anche per questo ho affidato a mio figlio Ferdinand, che dal 2015 mi affianca in azienda, la responsabilità di chef de cave

Virginie Taittinger e suo figlio Ferdinand Pougatch-Taittinger
LA VISIONE DI CHAMPAGNE VIRGINIE T.

Virignie e Ferdinand hanno l’ambizione ma soprattutto la volontà di creare delle cuvée molto più d’appeal per le nuove generazioni di consumatori assetati di modernità, per questo la mission è sviluppare champagne con uno stile e un’impronta contemporanea in grado di lasciare il segno oggi come domani.

Non champagne prêt-à-porter come capita troppo spesso di incontrare, ma una vera e propria maison da haute couture, assemblaggi più unici che rari che partono da una scelta molto chiara: lasciare il giusto tempo di maturazione a tutte le etichette in gamma, un invecchiamento prolungato stando sempre attenti alla voce dell’annata e non producendo tutti i millesimi. Uno champagne che non ha una sola anima bensì ne ha molteplici, ognuno con una sua personalità innovativa e sorprendente che ben si adatta ai gusti contemporanei.

Una visione abbastanza particolare dello chef de cave e un vantaggio da preservare, come lo stesso Ferdinand Pougatch-Taittinger dichiara.

Noi non siamo obbligati, come capita alle grandi maison, a produrre ogni anno lo stesso champagne – dice – Ad esempio, il nostro blanc de blancs è molto delicato, sottile, uno champagne a cui non piace gridare ma sussurrare con grande armonia la sua raffinatezza. E se in qualche annata questo non accade significa che l’annata potrebbe essere più congeniale per un blanc de noirs. Per questo la nostra produzione è molto variabile, in media si attesta su 80mila bottiglie, ma può capitare che siano anche solo 30mila, o addirittura superare le 100mila, ma sempre restando fedeli alla nostra artigianalità”.

L’ARTE DELLA CUVÉE

Oggi Champagne Virginie T. può contare su un’estensione di 10 ettari, di cui 4 di proprietà e 6 gestiti tramite accordi familiari. Per la produzione vengono selezionate solo le migliori uve provenienti dai vigneti (di cui l’85% classificato grand cru e premier cru) nel comune di Verzy. Si prediligono gli assemblaggi eleganti e potenti di pinot noir dei territori di Ay e Verzenay, oltre che gli chardonnay della Côte des Blancs, creando blend che donano a ogni cuvée una vasta espressione aromatica. Anche se le referenze sono solo sei, grazie alla vinificazione separata di ogni singola microparcella e alla maestria negli assemblaggi, che cambiano ogni anno, ad oggi in cantina riposano ben 24 champagne completamente diversi uno dall’altro. Per tutte le etichette sono almeno cinque gli anni di permanenza sui lieviti, anche per i sans année, quindi soste molto più lunghe dei classici non millesimati, vere e proprie cuvée prestige per aspirare ad essere i migliori.

vigneti gran cru a Verzenay, Montagne de Reims

I tempi rispetto a quando lavoravo con mio padre sono cambiati – continua Virginie – il clima è cambiato, ma anche i terroir dai quali produciamo sono alquanto differenti, e tutto questo ha permesso a me a Ferdinand di concepire delle cuvée diverse dall’ordinario, introducendo anche una versione brut nature che non avevamo mai prodotto. Quando si tratta di assemblare i nostri vini, il nostro processo creativo non ha limiti, ognuno di noi due ha il suo carattere, un proprio gusto, una diversa personalità, ma la visione è comune, forse solo sulla malolattica la pensiamo diversamente. Il nostro stile, pur essendo al passo con i tempi, rimane fedele ai nostri valori: è tutta una questione di divertimento

NOTE DI DEGUSTAZIONE

Champagne Virginie T. Brut
Prima etichetta lanciata sul mercato, un blend da 15 cru differenti della Montagne de Reims, della Côte des Blancs e della Vallée de la Marne, tra cui 11 classificati Grand e Premier Cru. 70% pinot noir, 20% chardonnay, 10% pinot meunier. Vinificazione del vino base per sei mesi in vasca d’acciaio con fermentazione malolattica. Questa cuvée ha trascorsi otto anni di permanenza sui lieviti. Luminoso giallo dorato alla vista, di impatto è il più “champenois” di tutta la produzione, con alcune note evolutive ed una mineralità che rimanda a ricordi di pasticceria. Il pinot noir gli dona una grande struttura. Entra dritto, verticale, il palato è morbido e avvolgente, la malolattica è presenta ma non fa perdere agilità al sorso. È lungo e sapido.

Champagne Virginie T. Extra Brut Blanc de Noirs 2015
Pinot noir (66%) e pinot meunier (34%) allevati sui terreni gessosi del Village grand cru de Verzenay sulla Montagne di Reims. Almeno metà della massa effettua fermentazione malolattica. È una cuvée in edizione limitata di grande finezza, eleganza e profondità. Un extra brut dosato con solo 4 grammi/litro che non effettua fermentazione malolattica, dotato di grande freschezza, profondità e una mineralità a tratti spiazzante, tra le migliori espressioni di blanc de noirs del 2015 in terra di Champagne.

Champagne Virginie T. Extra Brut Blanc de Blancs
Chardonnay in purezza della Côte des Blancs e della Montagne de Reims dosato in extra brut, dove spiccano due vigneti gran cru, Cramant e Mailly. Almeno sei anni di permanenza sui lieviti, raro per la sua produzione limitata e per un buon quantitativo di vini di riserva delle annate 2014 e 2015. Apre su profumi di limone e fiori bianchi, i sentori di nocciola tostata conferiscono un tocco di finezza e complessità all’olfazione. Al palato risulta fresco e con sentori minerali di gesso, ed una persistenza che ricorda l’eleganza di un grande Borgogna.

Champagne Virginie T. Brut Nature Vintage 2009
70% pinot noir proveniente da Verzeny, 20% chardonnay e 10% pinot meunier. Uno champagne unico perché impossibile replicarlo. Figlio di un’annata complessa, fermentazione malolattica completa. Ci son voluti ben 12 anni sui lieviti per addomesticare uno champagne ancora così graffiante, vivo, vivido. Naso goloso, sottili note di nocciola si mescolano a ricordi di pasticceria appena sfornata e alla dolce burrosità di una brioche. Al palato un vortice di freschezza. Il suo carattere vivace non perde in armonia ed equilibrio. Le elegantissime bollicine solleticano il palato, trasportando quella scia iodata e leggermente agrumata che allunga in maniera sorprendente un sorso dalla grazia infinita.

Champagne Virginie T. Rosé Brut
Le uve – 55% chardonnay, 35% pinot noir, 10% pinot meunier – provengono da Bouzy. Un rosé che in vigna è gestito come se si dovesse vinificare un grande vino rosso molto denso e concentrato, sacrificando più della metà del raccolto potenziale. Parte vinifica in botti di legno per sei mesi, oltre ad una più classica fermentazione in inox sia dei restanti pinot sia per lo chardonnay. Nessuna fermentazione malolattica sul vino rosso, 100% di fermentazione malolattica per il vino in acciaio. Sono necessari oltre sei anni di affinamento per raggiunge quell’equilibrio tra maturità, struttura e freschezza tanto cercato da Ferdinand Pougatch. Una bollicina brillante che al naso rivela sentori speziati e di marasche, mentre al palato ritornano delicati ricordi di fragole in un finale molto armonico.

Champagne Virginie T. Brut Grand Cuvée V2 6 ans
In questo champagne la visione del tempo di Virginie Taittinger e di suo figlio Ferdinand è espressa alla massima potenza. Un processo di invecchiamento unico nel suo genere per uno champagne che prima affina sui lieviti per 6 anni e, dopo la sboccatura, attende altri 6 anni (appunto “6 ans” in etichetta) in cantina per raggiungere la maturità necessaria per esprimere appieno il suo complesso potenziale aromatico. Pinot noir, pinot meunier e chardonnay classe 2008, con l’integrazione del 15% di vini di riserva del 2007. Al naso, si aprono freschi aromi di frutta rossa, sfumature floreali e una leggera nota di crosta di pane. In bocca, la cremosità, la sapidità e l’armonia si fondono con eleganza, mentre la persistente e raffinata effervescenza sottolinea la finezza del calice.

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