VinoNews24 – Fedra 2019, un sorso di storia della famiglia Inghirami

Articolo pubblicato a febbraio 2024 su Vinonews24.it (https://tinyurl.com/mtckp95n)

Presentata Fedra 2019, nuova etichetta di Grignano che celebra l’arte, la storia e la famiglia Inghirami che da più di 70 anni è alfiere del made in Italy.

Nel cuore pulsante del Chianti Rùfina, dove le colline fiorentine baciate dal sole si tingono di verde smeraldo, tra i vigneti della storica tenuta di Grignano nasce Fedra, Toscana Igt Rosso, che incanta con la sua sinfonia di sapori e suggestioni, e che intreccia sapientemente storie e passioni, enologia e arte.

TOMMASO INGHIRAMI E IL SUO OMONIMO AVO

È il giovane Tommaso Inghirami, già da qualche anno a capo dell’azienda vitivinicola di famiglia ed erede di una tradizione sartoriale che ha portato il made in Italy nel mondo, ad aver tessuto l’intricato “progetto artistico” che è Fedra. Il nome Inghirami non riporta solo al mondo di quell’imprenditoria che ha ricostruito il paese nel dopoguerra, ma risuona nella storia italiana come quello di un letterato e umanista del Rinascimento, vissuto tra il XV e il XVI secolo, a cui si deve la scoperta di Raffaello, che gli dedica un celebre ritratto, e il cui contributo all’arte e alla cultura è incancellabile.

Un omaggio al suo omonimo avo conosciuto come Fedra, che interpretando intensamente da protagonista con fervore, coinvolgimento e palpabile emozione l’omonima tragedia di Seneca tanto da meritarsene l’epiteto, ma anche all’amore per la bellezza in tutte le sue forme che ha coltivato da quando era bambino, una vena artistica che scorre nella famiglia Inghirami da generazioni.

ritratto di Tommaso Inghirami detto “Fedra” dipinto da Raffaello Sanzio, oggi alla Galleria Palatina di Firenze
IL NUOVO CORSO DI GRIGNANO

Non appena Tommaso ritorna nell’azienda di famiglia, dopo alcune importanti esperienze, prima nel fashion e poi nel food, sente un forte desiderio di cambiare tutto o quasi della tenuta di famiglia, ma subito si rende conto che in un territorio unico e alquanto vergine, per di più in un’azienda con oltre cinque secoli di storia, non si può cambiare troppo velocemente.

Prima di tutto si deve valorizzare quello che c’è di buono, il sangiovese, semmai in maniera diversa, per poi dedicarsi ai nuovi progetti. Ed è così che inizia un percorso sul vitigno principe toscano, almeno per la linea che strizza l’occhio ai millennials, vinificato solo in acciaio, di pronta beva, con etichette super moderne che si ispirano alla pop-art, imbottigliato con tappo a vite e commercializzato massimo a sei mesi dalla vendemmia.

i vigneti di Grignano

In parallelo inizia lo studio sui 50 ettari vitati della tenuta alle pendici dell’Appennino tosco-romagnolo. Molto ben distribuiti all’interno dei 600 ettari di terreno complessivi (200 a uliveto, 100 a seminativo ed i restanti 250 a bosco), ogni singola vigna può considerarsi un piccolo cru, avendo terreni, esposizioni ed altitudini (che si spingono fino a 550 metri) diverse. Ed anche grazie al casiere, che oggi ha 85 anni, se ne conosce la storia di ogni appezzamento.

La scoperta interessante è che c’erano vigneti (non solo a sangiovese) che attraverso la vinificazione in purezza non erano mai stati particolarmente valorizzati in azienda fino a quel momento. Tommaso, insieme ai suoi collaboratori, intuisce che se lavorati in maniera diversa potevano avere la stoffa per produrre grandi vini. Ed è così che durante la vendemmia 2018 inizia a pensare a realizzare Fedra, che come progetto parte ufficialmente ad inizio 2019, proprio con le prime lavorazioni in vigna.

IL PROGETTO ARTISTICO FEDRA

Fedra è però ben più di un semplice vino. Con una produzione limitata a poco più di 1.200 bottiglie è un’opera d’arte a sé stante, una tela su cui dipingere la storia, la cultura e la bellezza del territorio, racchiusa in 400 cofanetti di legno da tre bottiglie, custodiscono una serigrafia firmata e numerata che ritrae un’opera dell’acclamato maestro Franco Alessandrini, emigrato negli Stati Uniti negli anni ’60 e divenuto simbolo internazionale dell’arte italiana.

Pittore e scultore visionario che ha dato vita al Vibrasive, che letteralmente in lingua italiana, si potrebbe definire vibrazionismo, una poetica unica che cattura la musica e il movimento sulla tela. Alessandrini per Fedra 2019 ha immortalato su tela la vibrante energia del jazz e di New Orleans con i suoi musicisti che danzano sulla bottiglia.

Tommaso Inghirami con il maestro Franco Alessandrini e la sua opera serigrafica Fedra

La storia del vino Fedra – racconta Tommaso Inghirami – non poteva che iniziare con Franco Alessandrini, artista che in sé racchiude più anime, tradizioni e culture, tutte però legate a forti radici biturgensi (nativi di Sansepolcro), come del resto lo siamo anche noi. Inoltre, trovo estremamente affascinante la poliedricità dell’artista che si esprime utilizzando stili diversi. Un interprete davvero avanguardista nel nostro tempo”.

FEDRA TOSCANA IGT ROSSO 2019

Nato dalla sapiente unione di merlot e cabernet sauvignon da suoli argillosi calcarei dalle basse rese (circa 40 quintali per ettaro). La vendemmia manuale è iniziata la terza settimana di settembre per il merlot e si è conclusa con il cabernet ad inizio ottobre. Vinificazione in contenitori d’acciaio da 25 ettolitri a temperatura controllata. Fermentazione malolattica e affinamento in barrique di rovere francese per 18 mesi, a cui seguono due anni in bottiglia.

Rosso rubino intenso il suo vestito, un fresco abbraccio di piccoli frutti rossi, quali lampone, ribes rosso e ciliegia, si fonde a note speziate e vanigliate. Al palato seduce con tannini setosi e una vivace acidità. Un’anima complessa che preannuncia un invecchiamento di gran classe.

Un vino da collezione, da degustare con gli occhi e con il palato. Un viaggio sensoriale che celebra la bellezza, la storia e la cultura italiana.

© Riproduzione Riservata

, , , ,