James Magazine – TRAMIN, LE TRENTA VENDEMMIE DI WILLI STÜRZ

Articolo pubblicato a novembre 2021 su JamesMagazine.it (https://bit.ly/3vuYA7d)

Sembra ieri ma ormai sono passati 30 anni da quando Willi Stürz ha legato il suo nome indissolubilmente a Cantina Tramin. Correva l’anno 1991 quando fa il suo ingresso ufficiale come secondo Kellermeister nell’organico della Cantina sociale di Termeno sulla Strada del Vino (Bz).

In linea con altre cooperative altoatesine, la Cantina aveva da poco avviato il progetto Selezione. Erano gli anni in cui uno dei territori vitivinicoli italiani più piccoli (oggi circa 5.000 viticoltori si dividono una superficie vitata di poco più di 5.500 ettari di cui il 98,8% è soggetto al disciplinare DOC) inizia ad imporsi nel panorama enoico nazionale.

Qui le Kellereigenossenschaften – ovvero le cantine cooperative, che rappresentano circa il 70% dell’intera produzione – sono sinonimo soprattutto di eccellenza e riconoscibilità di un terroir alquanto unico, e Cantina Tramin in Bassa Atesina è una di quelle che ha fatto e sta facendo la storia enoica di questo territorio.

Ingresso Cantina Tramin a Termeno sulla Strada del Vino (Photo credits Alexa Rainer)

Willi Stürz ne diventa subito direttore tecnico, nel 1992 la sua prima vendemmia come enologo responsabile e Direttore Tecnico. Da subito segue la strada “Zero compromessi”, per ogni microzona sceglie attentamente il vitigno che meglio si adatta, quello che possa esprimere al massimo la vera riconoscibilità di un territorio. Un lavoro che può centrare gli sfidanti obiettivi solo ripartendo dal lavoro in vigna, primo e fondamentale tassello, rivedendo metodi di allevamento ed individuando le rese per ettaro ottimali per la sua opera di selezione “naturale” delle uve.

Lui è stato quello che “ci ha messo la faccia” con i suoi conferitori, che li ha rassicurati, li ha fatto partecipi del progetto di Cantina Tramin. I momenti di tensione non sono mancati, ma in pochi anni i risultati sono arrivati. Parole che oggi sembrano ovvie, ma all’epoca non era così.

Un cambio di passo decisivo in direzione della qualità produttiva, una gestione aziendale innovativa, etica e sostenibile. Al tempo gli ettari di vigneto erano 210, le famiglie socie solo 160, una netta prevalenza dei vitigni a bacca nera, con ben il 79% del totale vitato a Schiava. Su una produzione di 28.000 q.li di uve solo 200.000 bottiglie erano considerate “di qualità” per un ricavato di circa 400.000 euro. Mentre il fatturato totale si attestava sui 2 milioni di euro.

I numeri del 2021 ci raccontano ben altro, i soci sono 300, si contano 270 ettari seppur la produzione totale sia diminuita a 22.000 q.li. Oggi il 70% del vigneto è allevato a bacca bianca, la varietà più diffusa è il Gewürztraminer (22%), seguito dallo Chardonnay (12%) e la Schiava rappresenta meno del 10%. Quasi 2 milioni di bottiglie di qualità per un fatturato pari a 15 mln di euro.

Vigneti della frazione Sella, sopra l’abitato di Termeno, alle pendici del Massiccio delle Mendola (Photo credits Florian Andergassen)

Un progetto enologico che ha puntato a imporsi come produttori di grandi vini bianchi di montagna. Dopo i successi ottenuti con il Gewürztraminer, del quale l’azienda riesce a cogliere l’essenza e porvi una firma distintiva, tanto da essere considerata La Casa del Gewürztraminer, Willi individua nello Chardonnay il vitigno su cui puntare riconoscendone le grandi potenzialità legate ad un territorio di tipo alpino.

Un percorso di studio e valorizzazione della varietà in chiave di eccellenza che inizia con la cuvée di vitigni aromatici Stoan, prima annata 2002, che prepara il terreno alla nascita di Troy nel 2015, lo Chardonnay Riserva d’impronta alpina allevato sul versante orientale del Massiccio della Mendola.

Willi Stürz, Enologo e Direttore Tecnico di Cantina Tramin (Photo credits Armin Huber)

“Quando si raggiunge una vetta si guarda indietro al sentiero percorso, coi suoi punti panoramici e le tortuosità, ma ciò che rimane, più di tutto, è la soddisfazione di averla scalata – commenta Willi Stürz – È stato e continua a essere un onore lavorare nella terra dove sono nato, a fianco delle famiglie socie, contribuendo tutti insieme allo sviluppo del nostro territorio. Abbiamo dato un’identità nuova al Gewürztraminer, con una versione riconosciuta in tutto il mondo. Negli ultimi anni stiamo esplorando il potenziale dello Chardonnay in territorio alpino, vitigno che qui si esprime con un’eleganza unica. È la prossima vetta da conquistare”.

DEGUSTAZIONE

Vini degustati in Terrazza Triennale Osteria con vista (Photo credits Studio Cru)
STOAN CUVÉE BIANCO 2005

Assemblaggio di Chardonnay, Pinot Bianco, Sauvignon e Gewürztraminer. Raccolta manuale, pressatura soffice e fermentazioni in botti di legno di 30 e 40 ettolitri, nei quali avviene anche la fermentazione malolattica, e in questa annata ivi restava fino all’imbottigliamento di metà maggio.

L’annata è quella dell’immediatezza, il suo intenso color giallo si riflette in un limpido e luminoso oro verde. Naso teso ma molto espressivo, note mature di kiwi si alternano a sensazioni speziate di pepe bianco e ricordi di pompelmo rosa, sul finale la balsamicità del timo cedrino. Una bocca di volume, prima, e di allungo, poi. Il sorso è vivace, una pellicola di sale avvolge il palato, la sua vena acida non l’abbandona nemmeno dopo 15 anni. Sostanza, freschezza ed eleganza.

TROY CHARDONNAY RISERVA 2018

L’idea chiara di cosa deve essere per Cantina Tramin lo Chardonnay d’alta montagna. Il suo nome ad indicare il lungo “sentiero”, appunto TROY nell’antica lingua locale, compiuto dall’azienda in questi anni di ricerca e sperimentazione.

Uno Chardonnay in purezza che cresce in due selezionati vigneti della frazione Sella, sopra l’abitato di Termeno, a 550 metri d’altitudine su delle ghiaie calcaree (le Dolomie della Mendola la sua origine) miste ad argilla. Normalmente è vendemmiato ad inizio ottobre, quando raggiunge un certo grado di maturità ma che non sfoci in surmaturazione. L’uva viene pressata con i suoi raspi, sia la fermentazione alcolica sia quella malolattica avvengono in barrique. Affinamento sempre in legno piccolo per 11 mesi sulle fecce nobili, per poi continuare, sempre “sur lie”, dopo il travaso a risposare per quasi due anni in acciaio. Infine quattro mesi in bottiglia prima di fare il suo ingresso sul mercato.

Annata dell’equilibrio della densità. Pulizia e precisione olfattiva, l’esotico del mango, la fine dolcezza del cedro candito, la spezia della noce moscata, ed un timbro balsamico e iodato che ritroviamo al palato, caratterizzato da tensione ed estrema bevibilità. Finalmente uno Chardonnay che si lascia bere e che non stufa mai.

TROY CHARDONNAY RISERVA 2015

L’annata dell’equilibrio del calore. Uno Chardonnay di ricchezza e concentrazione. Al naso un up&down tra note di frutta esotica, melone e caco, ed agrumi, pompelmo rosa e arancia tarocco. Sul finale si percepiscono note di zenzero e liquirizia. Al palato è denso e voluminoso ma al tempo stesso fresco, minerale e sapido. Ben equilibrato, un finale di grande persistenza che allunga su succosi toni minerali e leggermente tostati. Un atletico e slanciato Chardonnay d’alta quota.

NUSSBAUMER GEWÜRZTRAMINER 2016

Massima espressione dello stile italiano di Gewürztraminer, il più premiato d’Italia. Ininterrottamente prodotto dal 1990, sua prima annata, allevato nei pressi del maso dell’albero della noce, il “Nussbaumerhof”, zona prediletta del Gewürztraminer, sempre nella frazione Sella sopra Termeno. Con gli anni gli ettari dedicati a questa versione sono diventati 15, una cuvée degli appezzamenti migliori che si caratterizzano per un terreno di ghiaia calcarea e argilla con sottofondo di roccia di porfido, per l’esposizione (principalmente Sud-Est e Sud) e per l’altitudine ideale per questo vitigno (dai 350 ai 500 metri s.l.m.).

Vendemmia in più passaggi da fine settembre a fine ottobre, breve macerazione sulle bucce durante la pigiatura, segue una pressatura soffice ed una fermentazione rigorosamente in acciaio. Circa 20/25 le vinificazioni separate, per alcune fermentazione bloccata dal freddo per donare quel giusto grado di residuo zuccherino. Affinamento sulle fecce fini in piccoli contenitori inox fino alla fine dell’estate a cui segue un riposo di almeno 4 mesi in bottiglia.

Al naso il classico Gewürztraminer da giovane con le sue bellissime note di acqua di rose, fiori di mughetto e zest di limoni. La parte selvatica del rabarbaro fresco vira su balsamici ricordi di bacche di ginepro e foglie di eucalipto. Il sorso è fine, caratterizzato da una grande sapidità e da un’estrema persistenza. Freschezza, pulizia, bevibilità.

NUSSBAUMER GEWÜRZTRAMINER 2003

Giallo paglierino intenso, ravvivato da luminose screziature color dell’oro. L’olfazione è complessa, piena. La fresca albicocca e la matura susina gialla accompagnano i tipici sentori di pepe rosa e anice stellato. Alla lunga sono richiamate delicate note di idrocarburo, mentre il finale è dei fiori di sambuco. In bocca il succulento morso di un’albicocca, sapori  freschi e balsamici si alternano ad una fine nuance bitter mandorlata e alla sapidità che prende possesso del centro della lingua. Strepitoso, pochi zuccheri, non stucchevole. Si esalta la sua aromaticità vestendola di un’eleganza d’altri tempi.

EPOKALE GEWÜRZTRAMINER SPÄTLESE 2015

Un vino moderno e molto attuale, nato per esplorare il potenziale di longevità del Gewürztraminer. Per realizzarlo Willi Stürz è tornato indietro di un paio di secoli, quando in Südtirol il Traminer Aromatico era proposto “abboccato” con un generoso residuo zuccherino. Inoltre, appurato che il vino si conservava meglio in alta quota, non disponendo di uno spazio adeguato in cantina, lo ha stoccato nella miniera dismessa di Monteneve in Val Ridanna, ad oltre 2000 metri, dove la temperatura di 11°C e l’umidità del 90% sono costanti per tutto l’anno, e la pressione atmosferica è pari a quella esterna.

Per Epokale, 2009 la prima annata prodotta, sono stati scelti due tra i vigneti più vecchi, sempre nei dintorni del maso Nussbaumer, con esposizione sud-est e dall’insolazione diurna molto importante per far esprimere quelle caratteristiche note speziate, che già si riconoscono assaggiando il suo acino maturo. Affinamento In piccoli contenitori d’acciaio per 8 mesi sui propri lieviti prima di essere imbottigliato (ad agosto) e portato in miniera al buio per circa 7 anni, a 4 km dall’imbocco della galleria e ad una profondità di 450 metri sotto la montagna.

Alla vista il suo giallo dorato lucente conquista fin da subito. Al naso è complesso ed inebriante, con le sue note tipiche di rosa e lavanda, il fruttato che ricorda il mango, accompagnato da un pizzico di zafferano e zenzero. Chiude su sensazioni di camomilla e limone. Al palato è potente ma leggiadro, il residuo zuccherino è ben percepibile ma bilanciato da un’ottima freschezza. Grande ricchezza gustativa, succoso e speziato, dalla lunga persistenza minerale.

TERMINUM GEWÜRZTRAMINER VENDEMMIA TARDIVA 2009

Prodotto per la prima volta nel 1997, una vendemmia tardiva nata come sfida personale, aziendale e del territorio, verso chi all’epoca affermava che non era possibile produrre a in Alto Adige –  Südtirol una vendemmia tardiva che guardasse ai Sauterns o ai Trockenbeerenauslese tedeschi.

Vendemmiato a metà dicembre, l’80% degli acini attaccati dalla muffa nobile. Dopo dodici ore di macerazione l’uva viene pressata delicatamente a 1,8 bar. La lenta fermentazione (6/9 mesi) e maturazione (fino a 10 mesi) avvengono in barrique di rovere francese. Ulteriori 3 mesi in bottiglia prima della commercializzazione. 260 grammi/litro il suo residuo zuccherino

Giallo dorato inteso il suo colore. Olfazione nitida, pulitissima, intensa ma elegante, richiama un fresco chinotto ed una pungente paprika, note floreali e balsamiche dal finale iodato. In bocca si allunga e si espande, la parte più minerale, fresca  e sapida ben equilibra la sua dolcezza, donandogli una bevibilità sorprendente.

CANTINATRAMIN.IT

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