PDV – WineSummer Hits #15 – FATTORIA DELLA TALOSA, NOBILE DI MONTEPULCIANO RISERVA DOCG
Articolo pubblicato a luglio 2021 su IlProfumoDellaDolceVita.com (https://bit.ly/3mfnWDR)
Chiudiamo questa settimana con i consigli divini dell’estate de Il Profumo della Dolce Vita in Toscana. WineSummerHits #15 ci porta tra le colline senesi, nel borgo etrusco di Montepulciano al cospetto di un nobile vino che affina nel suo centro storico, nei sotterranei di Palazzo Tarugi e Palazzo Sinatti, due tra i più antichi palazzi della città di fronte alla Cattedrale di Santa Maria Assunta.
Una serie di gallerie, interamente costruite a mattoni, risalenti al XVI secolo, si alternano in un susseguirsi di volte e nicchie, a 60 metri sotto terra, dove trovano posto le botti di rovere in cui la cantina Fattoria della Talosa affina i suoi vini, tra cui il Nobile di Montepulciano DOCG Riserva, protagonista della puntata odierna.
Rifugio contro i bombardamenti nella Seconda Guerra Mondiale e riportato alla luce grazie ad un meticoloso lavoro di restauro, durato oltre due anni. Sulle volte della Cantina si riconoscono i resti fossili di conchiglie risalenti a quando Montepulciano era sommersa dal mare, mentre scendendo, sempre più giù scalino dopo scalino, si può ammirare l’ingresso di una tomba etrusca del VI sec. A.C., perfettamente conservata.
Le grandi botti da 115 ettolitri, le più vecchie, hanno quasi 50 anni di vita, sono ancora utilizzate, e hanno visto venire alla luce proprio la prima bottiglia di Vino Nobile di Fattoria della Talosa nel 1972, anno di nascita della cantina.
Fu Angelo Jacorossi, notissimo imprenditore romano nel campo energetico, con un forte legame personale con la terra e grande appassionato di vino, a identificare in Montepulciano e nel suo splendido territorio, il posto migliore dove poter “staccare la spina”, rigenerarsi nel fine settimana e dare sfogo alle sue passioni, bisogni che sicuramente la Capitale non poteva soddisfare. Nasce così la Fattoria della Talosa.
Oggi è una bellissima Tenuta con una Villa centrale che domina sui 33 ettari di vigneto, produce trai più grandi cru di Montepulciano, in località Pietrose, esposti a sud-ovest ad una altitudine che si spinge fino ai 400 metri. Sangiovese che fa da padrone, ma anche Merlot allevato in una delle migliori parcelle dell’intera Toscana, Canaiolo e poi tre tenori a bacca bianca, Trebbiano, Malvasia e Grechetto che riposano anni nei tipici caratelli per la produzione del Vin Santo di Montepulciano DOC.
Vigneti coltivati con un’attenzione maniacale, perché la qualità delle uve sia garanzia per ottenere, sì, vini pregiati ma sicuramente salubri e rispettosi del territorio. Un impegno che attraversa tutte le fasi della produzione del vino, a partire dal lavoro in vigna con una drastica riduzione del numero dei trattamenti e il ricorso ad energie rinnovabili. In cantina oltre alle classiche applicazione delle buone pratiche di lavorazione, ci si concentra su ogni singolo aspetto, anche quello che a molti potrebbe sembrare banale, dal modo di pulire e sanitizzare la cantina, al packaging, ad una naturale attenzione al carbon footprint, alla biodiversità e all’impronta idrica, alla sostenibilità economica (piano di crescita dei lavoratori, incentivazioni economiche, rapporto con i fornitori) e a quella sociale (rispetto diritti dei lavoratori, welfare, formazione, …) fino ad arrivare alla pubblicazione di un Bilancio di sostenibilità.
Chi si è preso carico di questi impegni è Edoardo Mottini Jacorossi, terza generazione della famiglia e attuale Amministratore Delegato. Edoardo è praticamente cresciuto tra questi vigneti. Figlio di Daniela, è il primo nipote di Angelo; entrato in azienda nel 2010, con studi in economia sia in Europa sia in California, si è fatto portavoce, coinvolgendo l’intero comparto vitivinicolo di Montepulciano, di questo nuovo modello di business, molto più attento al territorio in senso lato.
Sono circa 100.000 le bottiglie di vino prodotte ogni anno. Il Nobile di Montepulciano Filai Lunghi, una selezione che può essere vinificata solo quando la stagione lo permette, Talosa Riserva e Alboreto, poi il Rosso di Montepulciano, un Chianti dei colli senesi, ed il Pietrose, che nasce da Merlot in purezza e la chicca del Vin Santo su menzionato.
TALOSA VINO NOBILE DI MONTEPULCIANO RISERVA DOCG
Sangiovese in purezza (a Montepulciano denominato Prugnolo Gentile) vendemmiato a mano la prima metà di Ottobre. Dopo un’accurata selezione delle uve, la fermentazione, a temperatura controllata, in serbatoi tronco conici di acciaio, dura quasi un mese, mentre la fermentazione malolattica è svolta sia in acciaio sia legno. La maturazione si svolge in tonneau nuovi e di secondo passaggio, ed in quelle famose botti grandi di rovere di Slavonia per circa 3 anni, a cui segue un ulteriore riposo di 6 mesi in bottiglia.
Nel calice splende un luminoso ma intenso rubino dalle screziature violacee. L’olfazione è complessa, mutevole. Subito emergono profumi di frutta rossa matura, more, visciole, sentori speziati, un timbro balsamico che richiama l’eucalipto chiude su un finale iodato. Un sorso estremamente elegante, ma ben presente, un tannino morbio, a tratti setoso, accarezza il palato, l’acida freschezza lo tiene vivo. Ottimo equilibrio e persistenza.
Un vino che può accompagnare delle cene importanti a base di carni rosse saporite. Sul fine pasto, per struttura e tannino, abbinare a formaggi intensi e anche leggermente piccanti.| Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 14° – 16°C in un calice ampio per vini rossi di buona struttura e intensità. Da bere subito, darà il meglio di sé minimo tra un paio d’anni. Si può lasciare in cantina a riposare per almeno un decennio, e anche due.
TALOSA.IT
Crediti Fotografici: Fattoria della Talosa Società Agricola S.a.r.l
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