PDV – WineSummer Hits #14 – CONTE VISTARINO, MARIA NOVELLA PINOT NERO ROSATO
Articolo pubblicato a luglio 2021 su IlProfumoDellaDolceVita.com (https://bit.ly/3GstzVQ)
Tre secoli di storia nella Casa del Pinot Nero, in Oltrepò Pavese, per il racconto #14 di WineSummerHits, i consigli dei vini dell’estate de Il Profumo della Dolce Vita. Un omaggio al “Signor del Pinot Nero”, il Conte Carlo Giorgi di Vistarino, che si è spento lo scorso 29 giugno all’età di 91 anni nella sua casa, Villa Fornace, cuore di Conte Vistarino Tenuta Rocca de’ Giorgi, nell’omonimo comune dell’Alto Oltrepò, ovvero nella zona collinare più vocata per la coltivazione di Pinot Nero.
Il Conte Carlo era il nipote di quel Conte Augusto Giorgi di Vistarino, che nel 1850 piantò per primo il Pinot Nero in Oltrepò, importando personalmente le barbatelle dalla Francia, e dando così origine alla grande tradizione, non solo spumantistica, dell’Oltrepò Pavese.
Una famiglia indissolubilmente legata al suo territorio, proprietaria già dalla metà del XV secolo di un’ampia tenuta agricola nel comune di Rocca de’ Giorgi, e che ha vissuto sempre qui. Tutte le generazioni si sono susseguite alla guida, sia dell’azienda agricola sia della cantina Conte Vistarino, puntando tutto sul nobile vitigno francese, interpretandolo ognuno a suo modo, ma perseguendo sempre la massima qualità nel rispetto del territorio e della sua vocazione.
Oggi è Ottavia, figlia del Conte Carlo e tris nipote di Augusto, a guidare Conte Vistarino , una tenuta che conta 826 ettari (occupa quasi il 95% dell’intero comune di Rocca de’ Giorgi), di cui circa 200 vitati, il resto suddivisi tra boschi, prati, seminatavi e piante arboree da legno pregiato. Un tempo vi erano circa 30 famiglie di mezzadri che presidiavano il territori. Scaduti gli ultimi contratti di mezzadria, non più rinnovabili proprio per effetto della famosa legge n756 del 1964 che aboliva questa forma di accordo “feudale”, ora tutto è circondato da un ambiente vivo, naturale e incontaminato, incluso una riserva di caccia.
Ottavia, seppur conscia della grande eredità ricevuta, ha abbastanza rivoluzionato la Tenuta, impostando un percorso sempre più rivolto alla qualità assoluta, seppur nel rispetto di una tradizione secolare e nobiliare. Sta guidando con carattere, personalità e visione prospettica l’azienda di famiglia, portando avanti con grande convinzione le sue idee, conscia che tutto quello che riuscirà a creare sarà dato in dote, non solo fisica, alle generazioni future, sue e del suo territorio. Noi siamo sicuri che ci riuscirà, per la grazia della Contessa di far rivivere il passato in una veste moderna di eleganza e personalità.
“Da sempre sento il fascino del Pinot Nero, una varietà che si caratterizza nel bicchiere per essere elegante ed enigmatica. Per questo, come i miei predecessori, ho puntato tutto su di lui, certa che qui, a Rocca de’ Giorgi, sui nostri terreni calcarei e argillosi possa dare grandi prove. – ci racconta Ottavia – Come prima cosa abbiamo individuato le parcelle migliori, quelle che permettono al Pinot Nero di esprimere al meglio le proprie caratteristiche. È il progetto Cru che mette in bottiglia singoli territori di eccellenza.”
Il Pinot Nero è declinato in diverse versioni dalle tante sfaccettatura, caratterizzandosi sulla singola parcella sulla quale viene allevato. È vero che Rocca de’ Giorgi è su corpo unico, ma con suoli, esposizioni, altitudini molto differenti. Non di rado le temperature sono alquanto diverse tra le diverse zone, e non è così strano che in un vigneto possa piovere mentre in un altro splenda il sole.
La produzione annua totale di Conte Vistarino è di circa 400.000 bottiglie. Pinot Grigio, Riesling Renano e Italico, Chardonnay, Croatina, Moscato, Barbera, un po’ di Cabernet Sauvignon, Vespolina e Uva Rara ma soprattutto, come detto, Pinot Nero. Circa una decina i suoi cloni coltivati su quasi 120 ettari, di cui il 50% vinificati in bianco.
Si va dalla massima espressione del Pinot Nero vinificato in rosso e purezza dei tre cru: Pernice, Bertone e Tavernetto, passando per l’eccellenza degli spumanti metodo classico, il 1865, flagship aziendale , Saignée della Rocca, il Cruasé Oltrepò Pavese DOCG, il Brut Cépage ed il suo fratello maggiore che si presenta solo nelle annate più significative, ovvero il Cépage Pas Dosé Millesimato. Tra i bianchi il Rïes, il Riesling IGT Provincia di Pavia divenuto un riferimento per il territorio e per questo vitigno, ormai considerato di casa in Oltrepò, oltre ai due cru, nati nel 2015, di Pinot Nero vinificato in bianco, il Merlino e il Saint Valier. Nella gamma più tradizionale ritroviamo sia il Buttafuoco DOC sia Costiolo Sangue di Giuda DOC, le più semplici, ma non banali, bollicine charmat sempre da Pinot Nero in purezza, Cuvée della Rocca e i due vegan wine Pinot Nero Charmat Brut e il Pinot Nero Charmat Brut Rosé.
A chiudere il tutto, la protagonista della nostra degustazione, l’ultima etichetta nata, e non ci riferiamo solo al vino, in casa Conti Vistarino, un Rosato 100% Pinot Nero che si chiama Maria Novella, come la bimba di Ottavia.
“Per ottimizzare al massimo i frutti della ricerca in vigna e tradurre al meglio i nostri micro-territori avevamo bisogno di una cantina che ci permettesse di lavorare con ancora maggior precisione e flessibilità.” – sintetizza Ottavia Vistarino – “Finalmente dopo anni di impegno a tutti i livelli questo sogno si è realizzato e, con il 2018, il vino Conte Vistarino ha la sua casa.”
La nuova struttura si erge tra il torrente Scuropasso e Villa Fornace, sviluppandosi su quattro livelli per 3.300 mq nei quali uva e vino si muovono, passaggio dopo passaggio, sempre per caduta, per lavorare al meglio le delicate uve del Pinot Nero. Il cuore del progetto, curato da Andrea Borri, è stato valorizzare l’antica struttura agricola aziendale, risalente al 1904 e di chiara impronta francese. Due anni di lavoro che ha messo d’accordo sia le esigenze tecniche che quelle estetiche.
Il risultato è una cantina contemporanea, tecnologica ma molto elegante, che sarà anche il punto di partenza (e di arrivo!) per chi vuole esplorare a pedali, rigorosamente elettrici, tutto il territorio della Tenuta, con i suoi 50 km di “strade bianche”.
Un vero e proprio “Aperi-bike” per vivere l’estate in Oltrepò Pavese con gusto e libertà. Quattro percorsi consigliati ed evidenziati su una mappa vi aspettano insieme ad una classica cassetta di legno, quella per bottiglie di vino, agganciata alla bicicletta elettrica, in cui trovano posto una tovaglia, due calici, una bottiglia di Pinot Nero da scegliere nella declinazione preferita (Maria Novella Rosato, Metodo Classico Saignée della Rocca, Pinot Nero Costa del Nero e quello vinificato in bianco Saint Valier), e un cestino di prelibatezze per accompagnarla con i sapori dell’Oltrepò (i salumi del Tizzo, i formaggi di Boscasso, pane e grissini del Panificio Casa Monache e un assaggio di olio evo di Tenuta di Roscetti).
MARIA NOVELLA ROSÉ OLTREPÒ PAVESE PINOT NERO DOC
Il Pinot Nero del Maria Novella è raccolto a mano in cassette da 20 kg nella prima decade di settembre tra le migliori parcelle vitate della Tenuta, che arrivano fino ad un’altitudine di 550 metri. L’esposizione ovest/sud-ovest permette un’ottima maturazione delle uve. Le escursioni termiche tra il giorno e la notte a donare complessità aromatica e personalità. Per essere un rosato la resa per ettaro è tenuta alquanto bassa, circa 70 quintali per ettaro.
Le uve, una volta portate in cantina, trascorrono una notte a 10°C in apposite celle frigo. La mattina successiva subiscono una breve macerazione in pressa allo scopo di ottenere il caratteristico colore buccia di cipolla. Il mosto fiore, così ottenuto, fermenta a bassa temperatura in acciaio, ivi rimane, sulle proprie fecce nobili, per 4 mesi prima di essere imbottigliato.
Un vino che interpreta perfettamente lo spirito e il timbro enoico della cantina con i suoi eleganti profumi, una struttura profonda, solida, equilibrata da una bella verticalità. Un sorso carico di leggerezza e piacevolezza. “L’espressione più fresca di Pinot Nero si rivela in questa bottiglia dal colore vivo come le labbra della mia bambina”, scrive Ottavia proprio sull’etichetta. “Ogni vino che produco ha una personalità, proprio come un figlio, proprio come la mia Maria Novella che con la sua gioia conquista tutti quelli che la incontrano”.
Alla vista si presenta di un luminoso color buccia di cipolla, impreziosito da riflessi ramati. Al naso è delicato e fragrante, con quelle sue note di fiori bianchi che accompagnano una frutta gialla croccante, un melograno ed una spremuta di pompelmo rosa. Il sorso è fresco, il palato è pieno, la sua persistenza stupisce quanto la sua piacevolezza di beva
Ideale per aperitivo, può essere pregevolmente abbinato a piatti di pesce e salumi | Per gustarlo al meglio servire ad un temperatura di 10° – 12°C in un calice di media apertura per vini bianchi di media struttura. Ottimo da bere subito.
CONTEVISTARINO.IT
Crediti Fotografici: Conte Vistarino Società Agricola S.s.; Andrea Borri Architetti
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