Presentata a Milano la Guida Vitae 2017 dell’Associazione Italiana Sommelier

Articolo pubblicato a novembre 2016 su LorenzoVinci.ilgiornale.it (https://goo.gl/gqdGk1)

Sabato 29 ottobre presentata a Milano la Guida Vitae 2017, edizione dedicata a Jean Valenti, il socio fondatore nonché tessera numero 1 dell’Associazione Italiana Sommelier, recentemente scomparso.

Jean sarebbe stato contento e onorato di partecipare a questa ennesima testimonianza che l’associazione, da lui stesso creata in quel lontano 7 luglio del 1965, dà al mondo del vino: uno strumento di consultazione, comunicazione e valorizzazione autorevole e indipendente.

A dare il benvenuto ci han pensato Antonello Maietta, Presidente nazionale dell’AIS, affiancato da  Fiorenzo Detti responsabile AIS Lombardia, ed il padrone di casa  Hosam Eldin Abou Eleyoun che con la sua delegazione di Milano ha organizzato in maniera impeccabile questa meravigliosa giornata.

Tutti e tre, quasi in coro e visibilmente emozionati, hanno sottolineato l’immenso lavoro svolto da circa un migliaio di degustatori che han portato a termine questo lavoro editoriale con grande passione e gli oltre 200 Sommelier in servizio provenienti da tutti Italia, sempre con il sorriso sulle labbra così come avrebbe voluto il caro Jean.

Con la prima edizione l’AIS era entrata timidamente nel mondo delle guide enologiche, scegliendo il bianco e nero come fil rouge, per poi svoltare con i “colori” l’anno dopo, con 23 dipinti a olio su tela a rappresentare il viaggio tra paesaggi, scorci, dettagli dell’Italia, dal quale si torna con un bagaglio carico di variopinte emozioni. Quest’anno protagonista indiscussa è stata l’arte fotografica, intesa come istantanea dell’atto della degustazione, 22 scatti dai forti contrasti simbolo di una visione iconografica delle sensazioni gustative. L’occhio, così come il palato, durante la degustazione identifica nelle immagini prima i riscontri più accesi, per poi passare ai dettagli, fino alle sfumature più delicate.

Una valutazione di circa 35.000 etichette, di cui un terzo è entrato in guida (molte di più nell’edizione digitale, App Vitae), rileva un livello qualitativo dei vini italiani in continua crescita, che ha richiesto una selezione sempre più attenta, l’innalzamento dell’asticella delle quattro Viti (il giudizio più elevato) e l’introduzione di una valutazione intermedia fra tre e quattro al fine di individuare le sfumature di quei vini che si collocano alla soglia dell’eccellenza.

Circa 550 (+10%) i vini premiati con le “4 Viti” che graficamente compongono un piccolo filare e riconoscono la qualità intrinseca delle singole etichette. Il Piemonte sfonda la soglia dei 100 premiati (106), mentre la Toscana si attesta su 79 (in leggero calo rispetto alla scorsa edizione), a seguire Veneto (41), Friuli (40), e Lombardia (34).

Anche quest’anno a 22 vini, uno per ogni regione, tra quelli con la valutazione d’eccellenza delle 4 Viti, l’AIS ha attribuito il premio speciale Tastevin. Dedicato a quelle aziende che hanno contribuito a far riscoprire vitigni dimenticati, che hanno rappresentato una svolta innovativa o per essersi poste quali modelli di riferimento di indiscusso valore per il proprio territorio di origine, indipendentemente dalle dimensioni o dalle consolidate referenze.

Un premio quindi dedicato a chi ha saputo custodire e rilanciare l’Italia del vino. Un premio attribuito solo una volta nella vita:

Valle d’Aosta: VALLE D’AOSTA VUILLERMIN 2014 – Feudo di San Maurizio. Solo 4.000 bottiglie di Vuillermin prodotte nel mondo e tutte da loro!

Piemonte: BOCA 2011 – Le Piane. Un riconoscimento per lo svizzero rivoluzionario del Boca, colui che ha rivitalizzato un’intera zona, Christoph Kuenzli.

Lombardia: FRANCIACORTA EXTRA BRUT CUVÉE LUCREZIA ETICHETTA NERA 2006 – Castello Bonomi. Un premio ad un vino a rappresentare tutta la Franciacorta, ed in particolar modo la zona del Monte Orfano.

Veneto: VALDADIGE TERRADEIFORTI CASETTA FOJA TONDA 2012 – Albino Armani. Un lavoro di oltre trenta anni per far conoscere questo vitigno, per ora una doc praticamente aziendale, ma che vuole proiettarsi al futuro ed essere un punto di riferimento dei prossimi 50 anni per i viticultori della zona.

Trentino: GRANATO 2013 – Foradori. Un premio alla nuova generazione del Teroldego ed un riconoscimento ad Elisabetta per la bellezza del suo percorso enologico, partita nel 1985 con le selezioni sulla varietà Teroldego passando dalla conversione all’agricoltura biodinamica nel 2002, fino alla certificazione Demeter nel 2009.

Alto Adige: ALTO ADIGE BIANCO APPIUS 2011 – Cantina San Michele Appiano. Un vino da sogno, unico, massima espressione dell’annata, nato grazie a chi negli anni 80 è stata l’artefice della Weißweinerevolution, Hans Terzer!

Friuli Venezia Giulia: TAL LÙC SPECIAL CUVÉE – Lis Neris. Un vino che rappresenta le origini dei friulani di Gorizia, la casa dove sono nati!

Liguria: RIVIERA LIGURE DI PONENTE PIGATO LE RUSSEGHINE 2015 – Bruna. In fondo son stati loro a sdoganare il Pigato, la storia della loro famiglia è la storia del Pigato.

Emilia: COLLI BOLOGNESI CABERNET SAUVIGNON BONZARONE 2013 – Tenuta Bonzara. Un premio dedicato alla memoria di Francesco Lambertini, il professore del Bonzarone. Questa è stata la sua ultima annata prodotta, poi il testimone è passato ai tre figli che hanno preso in mano le redini dell’azienda, dopo la sua prematura scomparsa, continuando nel segno dell’eccellenza sia con vitigni internazionali sia autoctoni.

Romagna: ROMAGNA SANGIOVESE VIGNA DEL GENERALE RISERVA 2013 – Fattoria Nicolucci. Un premio alla tradizione e alla perseveranza. Non hanno mai abbandonato Predappio Alta, anche dopo che tutti erano andati via da quelle zone così difficili da coltivare. Quattro generazioni che han presidiato i terreni sulfurei che danno vita al Sangiovese dal piccolo acino, che si trova solo qui.

Toscana: CHIANTI CLASSICO IL POGGIO RISERVA 2011 – Castello Monsanto. Cru nato nel 1962, un riferimento assoluto della zona del Chianti classico. La prima azienda in Toscana ad enfatizzare, oltre mezzo secolo fa, il concetto di cru, creando anche il più grande archivio storico del Chianti Classico, con bottiglie dal 1960 in poi.

Umbria: TORGIANO ROSSO RUBESCO VIGNA MONTICCHIO RISERVA 2011 – Lungarotti. Questo vino ha consegnato all’Umbria negli anni ‘60 la consapevolezza che in questa regione si potevano produrre dei grandi vini.

Marche: PELAGO 2012 – Umani Ronchi. Un vino rappresentativo della produzione aziendale ma soprattutto “esemplare” dello stile “Montepulciano+Vitigni Internazionali” che è diventato un modello di riferimento. Grande innovazione e punto di rottura di Giacomo Tachis, che trascorse oltre 10 anni con l’azienda, e che fu il primo a credere nella sperimentazione del Montepulciano in assemblaggio con Cabernet Sauvignon e Merlot  nel 1994.

Lazio: BRECCETO 2015 – Trappolini. Per una regione che cresce, quest’anno l’eccellenza la ritroviamo nell’eleganza del Grechetto dell’alta Tuscia viterbese.

Abruzzo: MONTEPULCIANO D’ABRUZZO COLLINE TERAMANE NEROMORO RISERVA 2012 – Nicodemi. Un Montepulciano di territorio, il primo riserva che si fregia della docg, in una provincia che cerca di diversificare il mondo del Montepulciano.

Molise: TINTILIA DEL MOLISE 2013 – Terresacre. Molise, la regione che non c’è. Compito di tutti, produttori e comunicatori, è di farla conoscere al grande pubblico, anche attraverso questa Tintilia affinata in barrique ma che non ha annichilito il varietale di quest’antico vitigno.

Campania: COSTA D’AMALFI FURORE BIANCO FIORDUVA 2015 – Marisa Cuomo. Ad AIS piace vincere facile, ma la qualità del Fiorduva è indiscutibile. Ma dietro questo vino ci sono anche tantissimi piccoli produttori di Furore e della Costiera Amalfitana che grazie alla viticultura preservano un territorio di immensa bellezza.

Puglia: GRATICCIAIA 2012 – Agricole Vallone. Simbolo indiscusso di un’intera regione, ideato e creato da Severino Garofano, nome omen per il Negroamaro, valorizza i vecchi alberelli pugliesi, i cui grappoli appassiscono su graticci che guardano il mare. Tra le massime espressioni che si riesce a dare a questo vitigno.

Basilicata: AGLIANICO DEL VULTURE DON ANSELMO 2012 – Paternoster. 90 anni di storia, il carattere del Vulture, la forza del vulcano!

Calabria: PETELIA 2015 – Ceraudo. Antesignano della viticultura crotonese, Roberto, dalle sue colline di Strongoli, l’antica Petelia, che guardano il Mar Ionio è stato il primo ad utilizzare il Mantonico vinificato secco in uvaggio con il Greco Bianco.

Sicilia: MARSALA SUPERIORE SEMISECCO AMBRA DONNA FRANCA RISERVA – Florio. Qui si premia la storia della Sicilia tout court, non solo quella vitivinicola, ma soprattutto l’eleganza che possiamo ritrovare in un grande vino liquoroso.

Sardegna: ANTONIO ARGIOLAS 100 2012 – Argiolas. Il Cannonau esaltato dal vecchio stile di vinificazione da passito, Antonio fondatore dell’azienda e pioniere per quei tempi per le sue attività di studio e innovazione, e 100 a rappresentare sia tutti i centenari di questa meravigliosa isola, sia lo spirito di Antonio che ha sempre guardato al futuro anche quando aveva compiuto 100 anni.

Altra piccola novità che contraddistingue la guida 2017 è l’aggiunta di due nuovi simboli grafici: il Salvadanaio che rappresenta, sì la parsimonia, ma che racchiude anche un piccolo tesoro a rappresentare il rapporto tra “valore del vino” ed il suo prezzo e la Freccia di Cupido, legata ai vini dell’emozione, quei vini di cui ci si innamora al primo sorso.

Tutti i vini che sono in guida meritano l’attenzione dei grandi appassionati, ma è anche giusto prendersi l’onere e la responsabilità di fare delle scelte, di dare ad alcuni dei premi, o semplicemente di segnalare i più interessanti secondo il proprio gusto, così tra tutti quelli premiati con le 4 viti (qui l’elenco completo) e presenti al grande banco di assaggio organizzato negli oltre 4.000 metri quadrati dell’ultra moderno The Mall, che ha accolto numerosi visitatori, ecco i nostri preferiti:

Lombardia: Franciacorta Dosage Zéro Noir Vintage Collection Riserva 2007Ca’ del Bosco; Franciacorta Dosaggio Zero Francesco Iacono Riserva 2008Villa Crespia

Friuli Venezia Giulia: Malvasia 2013Skerk; NEKAJ 2012Podversic; Rosso Rujno Selezione 2001Gravner; Chardonnay La Bora 2008Kante.

Alto Adige: Sanctissimus 2013Cantina San Paolo – St. Pauls; Brut Comitissa Gold Gran Riserva 2006Lorenz Martini; Moscato Rosa 2013Tenuta Waldgries; Pinot Nero Mason Di Mason 2013Manincor; Terlano I Grande Cuvée 2013Cantina Terlano – Terlan; Sauvignon Passito Kiemberger 2013Kiemberger.

Trentino: Poiema 2013Eugenio Rosi; San Leonardo 2011Tenuta San Leonardo; Teroldego Rotaliano 7 Pergole 2011Villa Corniole; Giulio Ferrari Riserva Del Fondatore 2005, Riserva Lunelli 2008Cantine Ferrari.

Umbria: Marciliano 2013Falesco.

Marche: Jurek Dilectum Domini BrutMuròla; Kurni 2014Oasi degli Angeli.

Abruzzo: Clematis 2011Zaccagnini; Montepulciano d’Abruzzo 2013Emidio Pepe; Montepulciano d’Abruzzo 2012Valentini.

Campania: Cilento Fiano Pietraincatenata 2014Luigi Maffini; Fiano di Avellino Exultet 2014Quintodecimo; Ischia Biancolella Tenuta Frassitelli 2015Casa D’Ambra; Strione 2011Cantine Astroni.

Puglia: Gran Cuvée XXI Secolo 2009D’Araprì; Primitivo Polvanera 17 2013Polvanera; Le Braci 2010Garofano Vigneti e Cantine; Primitivo di Manduria ES 2014Gianfranco Fino; Primitivo di Manduria Sessantanni 2013Cantine San Marzano.

Sicilia: Etna Rosso Feudo 2014Girolamo Russo; Nerobufaleffj 2011Gulfi; Passito di Pantelleria Bukkuram Sole d’Agosto 2013Marco De Bartoli.

Sardegna: Festa NorìaCantina Santadi.

Toscana: Cortona Syrah 2013Stefano Amerighi; D’Alceo 2012Castello dei Rampolla; Masseto 2013Ornellaia; Messorio 2013Le Macchiole; Solaia 2013Marchesi Antinori; Podere Della Civettaja Pinot Nero 2013Podere della Civettaja; Il Tocco 2014Colle Bereto.

Veneto, dulcis in fundo: Breganze Torcolato Sarson Riserva 2013Vignaioli Contrà Soarda; Colli Euganei Fior d’Arancio Passito Alpianae 2013Vignalta; Cuore di Donna DariaConte Emo Capodilista.

Piemonte … fuori concorso! Troppo imbarazzo per la scelta.

[Photo Credit: Antonio Cimmino; Sonia Santagostino – Onstagestudio.photo]

 

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