Go Wine e le Cantine d’Italia 2016

Articolo pubblicato a gennaio 2016 su LorenzoVinci.ilgiornale.it (https://bit.ly/2EPFiPu)

A dicembre è terminato il giro delle presentazioni (con annesse degustazioni!) e i riconoscimenti delle guide enologiche.

Tra bicchieri e bottiglie, grappoli e viti, sfere e stelle, chiocciole e corone, quella che ho più utilizzato in questo periodo vacanziero e che consiglierei agli appassionati del settore, con le sue impronte d’eccellenza, è Cantine d’Italia 2016, la guida annuale edita da Go Wine, associazione nazionale di consumatori e turisti del vino, e dedicata all’enoturismo.

Ogni guida ha il suo target, molte tecnicamente e “editorialmente” ben fatte, tutte cercano di promuovere la grande cultura del vino italiano e in alcuni casi rappresentano dei compendi enologici, Cantine d’Italia 2016 si distingue perché sempre più simile ad una vera e propria guida turistica che accompagna il viaggiatore nei territori del vino.

In essa si ritrova il tema del racconto, per andare oltre il calice, per incuriosire il lettore ad approfondire la conoscenza e la storia delle donne e degli uomini del vino, delle loro famiglie appassionate e innamorate della terra che coltivano. Un vigneron in primis è un contadino, fiero di esserlo!

E’ un repertorio che segnala sia il prodotto top scelto dall’azienda che gli altri vini, meritevoli di attenzione, senza mai cadere nella classica e alcune volte un po’ asettica valutazione dei vini.

Il motivo è semplice, Go Wine non è un classico editore, e la sua guida non è altro che espressione della mission associativa, ossia valorizzare il vino attraverso un progetto che non si limita alla semplice degustazione ma che, tramite le visite in cantina, premia la qualità, il sito da cui deriva e soprattutto le persone che ci lavorano, sempre molto aperte e disponibili nell’accogliere i visitatori.

Anche in questa edizione, la guida è arricchita da 10 interviste curate da Massimo Zanichelli, 10 voci di uomini e donne del vino, che raccontano i loro prodotti, la loro terra e il loro vissuto.

10 ritratti, 10 racconti che partono dalle Langhe fino ad arrivare a scalare il Vulture e disegnano una insolita rotta Nord-Sud con tappe alquanto inusuali:

Sergio Germano e il Barolo Riserva Lazzarito 2009 Ettore Germano

Filippo Rondelli e il Rossese di Dolceacqua Bricco Arcagna 2013 Terre Bianche

Andrea Picchioni e l’Oltrepò Pavese Buttafuoco Bricco Riva Bianca 2011

Innocente Dalla Valle e il Breganze Torcolato 2012 Ca’ Biasi

Adriano Gigante e il Colli Orientali del Friuli Friulano Storico 2014

Donatella Cinelli Colombini e il Brunello di Montalcino 2010

Stefano Mancinelli e il Lacrima di Morro d’Alba Passito Re Sole 2010

Milena Pepe e il Greco di Tufo Nestor 2014 Tenuta Cavalier Pepe

Alberto Longo e il Negroamaro Capotosto2013

Gerardo Giuratrabocchetti e il passito L’Autentica 2012 Cantine del Notaio

I NUMERI DELL’EDIZIONE 2016

700 cantine selezionate, altre 55 cantine da scoprire, 231 “Impronte d’eccellenza” per l’enoturismo, oltre 3.800 vini segnalati, 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire.

Le cantine sono state selezionate, prendendo in considerazione tre elementi principali: il sito aziendale e il panorama dei vigneti esistente, le attività legate all’accoglienza, e ovviamente il vino, ma considerandone la storia, la qualità e la personalità della produzione, analizzando anche l’eventuale versatilità, ampiezza e affidabilità della gamma.

Stessi criteri per assegnare le impronte, una sorta di segno ideale che Go Wine conferisce alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo.

Analizzando i dati si scopre che nella speciale classifica delle regioni premiate, ai vertici troviamo le solite tre, Toscana (47), Piemonte (43) e Veneto (37).

La guida assegna inoltre 6 premi speciali

Il premio “Alto Confort” per il relais dell’anno è andato al Castello di Razzano di Alfiano Natta (AL)

L’accoppiata Ristorante Il FalconiereBaracchi di Cortona (AR) si è aggiudicata il premio “Cantine Golose” per la Tavola aziendale dell’anno, mentre quello per le “Cantine Meravigliose”,l’enoarchitettura dell’anno, a Villa Sandi a Crocetta del Montello (TV).

Marisa Cuomo ha meritato il suo “Autoctono si nasce” per il Furore Bianco Fiorduva, mentre il premio “Buono … non lo conoscevo” se l’è aggiudicato il Pergola Aleatico Superiore Grifoglietto di Villa Ligi.

E per finire, il premio “Vini storici d’Italia” assegnato al Barolo di Oddero Poderi e Cantine

Resta solo intraprendere questo viaggio per toccare con mano quello che la redazione di Go Wine ha così sapientemente raccontato.

[Photo Credit: Antonio Cimmino]
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