Agli Americani i vini italiani piacciono così!
Articolo pubblicato a aprile 2015 su ilgiornale.it sezione cucina (http://goo.gl/bhmxC5)
Nell’anteprima del Vinitaly2015, OperaWine, al palazzo della Gran Guardia si sono degustati i migliori 103 vini italiani scelti da Wine Spectator
Lo scorso 21 marzo si è tenuta all’interno del Palazzo della Gran Guardia la quarta edizione di “OperaWine, Finest Italian Wines: 100 Great Producers”, l’esclusiva anteprima del 49esimo Vinitaly, riservato agli operatori specializzati di tutto il mondo che ha visto come protagonisti più di 100 vini, scelti da “Wine Spectator”, la prestigiosa pubblicazione americana, tra i migliori d’Italia.
Quasi 1000 i partecipanti (forse un po’ troppi per la location scelta!) italiani e stranieri giunti a Verona per degustare i 103 migliori vini italiani. Anche i produttori sono rimasti sorpresi e naturalmente entusiasti per tale affluenza che vede ogni edizione sempre maggiore consenso, e considerando che siamo in prossimità Expo dà fiducia nella manifestazione dell’anno.
Tra la vasta scelta di ottimi e pregiati vini, pluripremiati o meno, ognuno ha la sua personale classifica dei top 100. Graduatorie e punteggi sono sempre opinabili, ma sicuramente questo evento rappresenta un po’ la cartina tornasole dei “gusti degli americani” un po’ diversi da quelli europei.
Nella classifica i rossi la fanno sempre da padrone e anche in questo caso non si sono smentiti con ben 82 etichette sulle 103 selezionate, seguiti da 14 bianchi, 6 bollicine e a chiudere un vino dolce. Rappresentata quasi tutta l’Italia con qualche nome inaspettato, si è raggiunto l’intento dei curatori: “mostrare la diversità e qualità che caratterizzano le varie regioni”
Sulla carta il “solito” e prevedibile predominio della Toscana, 29 vini tutti rossi, che precede il Piemonte a 16 e Veneto a 9. Sul campo personalmente ci vedo sempre un gran bel pareggio!
Ed ecco quindi i 20 vini che ho preferibilmente degustati.
Tra i rossi:
Le Macchiole: Messorio 2004, il Merlot in purezza di Bolgheri
Gaja: Sorì San Lorenzo, Langhe Nebbiolo DOC 2011 (Nebbiolo e Barbera)
Tenuta dell’Ornellaia: Ornellaia Bolgheri Superiore 2005. Classico taglio Bordolese, Cabernet Sauvignon e Franc, Merlot e Petit Verdot.
Poderi Aldo Conterno: Barolo Bussia Romirasco 2006
Damilano: Barolo Cannubi 2006
Tenuta San Guido: Sassicaia Bolgheri Sassicaia 2011 (Cabernet Sauvignon e Franc)
Bruno Giacosa: Le Rocche del Falletto Barolo Riserva 2004
Bibi Graetz Colore IGT Toscana 2005 (Canaiolo, Sangiovese e Colorino)
Ceretto Barolo Bricco Rocche 2006
Casanova Di Neri Brunello di Montalcino Cerretalto 2007
Sandrone Luciano: Barolo Cannubi Boschis 2003
Mascarello Giuseppe & Figlio: Barolo Monprivato 2004
Antinori: Badia a Passignano, Chianti Classico Riserva 2008 (Sangiovese)
Massolino: Barolo Vigna Rionda Riserva 10 Anni 2000
Mezzacorona: Nos Teroldego Rotaliano Riserva 2006
Gianfranco Fino: Es Primitivo di Manduria 2011
Bianchi
Elena Walch: Beyond the Clouds Bianco Alto Adige DOC 2012
Cantina Terlano: Vorberg Pinot Bianco Alto Adige Riserva 2011
Anselmet: Chardonnay elevé en fût de chêne 2012
Bollicine:
Cantine Ferrari Perlé Trentodoc 2006
Una menzione di merito per 2 piacevoli sorprese:
Il Tenores Romangia 2010, il Cannonau in purezza di Alessandro Dettori, un vino biologico, biodinamico, naturale, artigianale, il cui credo è quello del rispetto per Terra Madre e per i suoi abitanti.
L’altro invece è un vitigno cui ci si affeziona, specialmente se vinificato col metodo classico, il Lambrusco, Salamino in purezza Lini910 2004, qualcosa che va ben oltre i soliti schemi.
Come inizio di questo RoadToExpo 2015 direi che è promettente, non resta che rimanere connessi per essere aggiornati sulla settimana più alcolica dell’anno!
© Antonio Cimmino
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